Mercoledì 24 Aprile 2024

Ora i marziani siamo noi Torniamo uomini

Massimo

Donelli

Alt! I marziani siamo noi. È arrivato il momento di dirlo. Perché quaggiù non è mai sbarcato nessun E.T. Né si sono visti omini verdi con le antenne, dischi volanti, alieni che dir si voglia. Mentre lassù, sul pianeta rosso, la Terra ha già piazzato un bel po’ di rover, l’ultimo dei quali si chiama Perseverance e fa impallidire qualunque influencer: scatta foto a ripetizione e le spedisce a grande velocità. Svaniscono, così, migliaia di pagine di fantascienza. La gloriosa collana Urania di Mondadori. Centinaia di film con incontri ravvicinati di terzo tipo. E perfino l’Area 51, quella base nel deserto del Nevada nata per dare il benvenuto agli extraterrestri. Solo fantasia e decenni di inutile attesa nella speranza di incrociare un Unidentified Flying Object, ovvero un UFO: mai beccato uno. Noi, nel frattempo, prima siamo sbarcati sulla Luna (presto torneremo).

Poi siamo andati su e giù per lo spazio, dove abbiamo un’astronave in servizio permanente effettivo. Infine, schivando le centinaia di nostri satelliti che trasmettono partite di calcio e istruzioni di guida (sia benedetto il Global Positioning System, per gli amici GPS: ci ha liberato da cartine geografiche e Tuttocittà), abbiamo invaso Marte con quelle simpatiche automobiline che se ne vanno a zonzo incuranti di pietre, sabbia e vento, guidate a distanza, con un joystick, da un banalissimo, ma reale, essere umano. E qui ci vorrebbero un filosofo, un teologo magari anche un biologo, per ragionare, appunto, sulla grandezza dell’uomo, cominciando da quel nostro antenato di Vinci, il geniale Leonardo, il quale per primo si immaginò di poter dare, sul serio, a tutti i terrestri l’opportunità di volare, che fin lì, grazie a Dedalo, aveva avuto solo Icaro. Morale: La Terra non è un bene green da preservare e stop. Al centro della Terra c’è, cristianamente e laicamente, l’uomo. Lassù, invece, per ora, solo pietre e polvere. Capito?