Il peggior Natale della nostra vita? Lo ’spettro’ è un’Italia tutta dipinta di rosso – di certo non natalizio – proprio quando pensavamo già ai regali, ai dolci, a riabbracciare amici e parenti. E c’è chi non si rassegna: "Mi rifiuto di pensare a un Natale a distanza", è sbottato ieri Matteo Salvini, intuendo dalle parole pronunciate in mattinata dal premier Conte ("nessuna catarsi liberatoria nel periodo di Natale") che il rischio di passare le festività chiusi in casa solo con genitori e figli (forse) è più che mai concreto. "Considereremo la curva epidemiologica che avremo a dicembre – l’ha presa larga il presidente del Consiglio –, ma il Natale non lo dobbiamo identificare solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all’economia. Natale, a prescindere dalla fede, è senz’altro anche un momento di raccoglimento spirituale. Il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene". Poi, a rincarare, è arrivato il viceministro della Salute, il grillino Sileri, con la consueta franchezza: "Avremo un Natale in emergenza, su questo non c’è ombra di dubbio", di fatto riprendendo quanto detto qualche giorno fa dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa; "Metteranno dei limiti alla larghezza dell’incontro familiare a Natale, non credo che si potrà andare oltre alla famiglia con i parenti di primo grado". Covid, Iss: "Rt cala a 1,43, ma 20 regioni a rischio" Parole che hanno fatto scoppiare una bagarre politica, a partire dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Ora Conte dice che a Natale serve ‘la spiritualità in pochi’ per giustificare il fatto che andiamo avanti senza alcuna prospettiva. Considerazioni etico-morali che sanno di beffa nella sua bocca". Per non parlare di Giorgia Meloni che se l’è presa con la Zampa e le sue dichiarazioni sul cenone "che dovrà essere fatto – dice la leader di ...
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