Martedì 23 Aprile 2024

'Ndrangheta, operazione Hybris contro le cosche Piromalli e Molè a Gioia Tauro: 49 arresti

L'indagine della Dda di Reggio Calabria: in carcere 34 persone, altre 15 ai domiciliari (tra cui un prete e un finanziere). Sequestrati beni per un milione

Reggio Calabria, 9 marzo 2023 - Maxi operazione dei carabinieri del Gruppo territoriale di Gioia Tauro contro la 'ndrangheta: eseguite 49 ordinanze di custodia cautelare. L'operazione, denominata "Hybris", coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, riguarda le cosche Piromalli e Molè di Gioia Tauro, due dei gruppi storici della criminalità organizzata. Per 34 delle persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre 15 sono finite ai domiciliari.

L'operazione anti 'ndrangheta
L'operazione anti 'ndrangheta

Le indagini, attraverso le quali sono stati individuati gli assetti funzionali della cosca Piromalli - di cui è stata accertata il controllo del narcotraffico nella Piana - hanno consentito di attribuire agli indagati responsabilità in ordine ai reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, danneggiamento seguito da incendio, turbata libertà degli incanti, importazione internazionale di sostanze stupefacenti.

I provvedimenti restrittivi seguono una complessa attività investigativa, condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro tra il 2020 e il 2021. L'operazione, indicata in maniera convenzionale con il nome di "Hybris", partendo dall'osservazione del territorio, si è posta l'obiettivo di incidere sulla struttura organizzativa della cosca dominante nella Piana.

Oltre alle misure personali, il provvedimento ha riguardato anche il sequestro preventivo di una ditta (con il relativo compendio aziendale) attiva nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli e di due proprietà immobiliari utilizzate per agevolare le attività criminali della cosca e che rappresentano il profitto delle medesime attività delinquenziali, per un valore complessivo stimato in circa un milione di euro.

Ci sono anche un finanziere, Salvatore Tosto, di 49 anni, e un sacerdote, don Giovanni Madafferi, parroco della chiesa Santa Maria Assunta di Castellace, tra le persone finite ai domiciliari nell'ambito dell'operazione "Hybris". Il finanziere è accusato assieme alla moglie di aver rivelato a Cosimo Romagnosi, ritenuto esponente della cosca Piromalli, l'esistenza di un'indagine a suo carico. Mentre don Madafferi è accusato di aver attestato "falsamente, in certificati destinati a essere prodotti all'autorità giudiziaria, qualità personali, rapporti di lavori in essere o da instaurare relativi a un soggetto imputato che avrebbe in tal modo dovuto beneficiare dell'affidamento in prova".