Malamente rimproverata e messa in "punizione" in un angolo, in lacrime. In stile genitore anche troppo austero. Peccato che lui non fosse il padre, né lei una bambina e la situazione per niente familiare. La scena, che detta così ha del surreale, sarebbe avvenuta in una fabbrica della provincia di Lucca, il calzaturificio Claudia di Segromigno. Dove si è poi scatenato il caos, con tanto di intervento delle forze dell’ordine. Ieri mattina, durante un turno di lavoro, un’operaia sarebbe stata aggredita verbalmente da un superiore, soggetta a umiliazione pubblica di fronte ai colleghi, e poi, in lacrime, sarebbe stata messa in un angolo della fabbrica, in "punizione" appunto. Cosa avrebbe scatenato l’ira del supervisore che, stando ai racconti dei presenti, avrebbe dato talmente tanto in escandescenza da scaraventare per terra un barattolo di vernice, non è noto. Ma quanto riportato dai dipendenti che hanno assistito alla scena è bastato ad allarmare la Filctem Cgil che ha immediatamente raggiunto la sede della fabbrica, allertando anche i carabinieri, per poi indire uno sciopero per il resto della giornata lavorativa. Una denuncia ferrea dell’increscioso episodio in sé, ma a quanto pare il vaso era stracolmo. Dal successivo intervento della Filctem, infatti, emergerebbe una situazione pregressa e una certa tendenza a simili comportamenti, tra l’altro al centro di un recente incontro proprio con gli stessi sindacati. Nella nota di denuncia si fa esplicitamente riferimento a episodi dello stesso genere che sarebbero avvenuti in passato, sempre in quella stessa azienda e a opera dello stessa persona. "Nella mattinata di ieri si è consumato l’ennesimo episodio di maltrattamenti ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori del calzaturificio Claudia di Segromigno da parte di uno dei responsabili di fabbrica – scrive la Filctem Cgil –. Una dipendente dell’azienda è stata presa a male parole da un suo supervisore, ...
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