Operai morti, il giallo della gru già inclinata

Una testimone: "Sono passata lì poco prima, il braccio meccanico aveva una forma strana". Ascoltato dai pm il manovratore rimasto ferito

Il braccio della gru che si è spezzato e crollato al suolo uccidendo i tre operai

Il braccio della gru che si è spezzato e crollato al suolo uccidendo i tre operai

Roma, 20 dicembre 2021 - Sarà l’inchiesta della procura subalpina ad accertare le cause e le eventuali responsabilità per la tragica fine di Filippo Falotico, 20 anni, Roberto Peretto (52) e Marco Pozzetti (54). Una strage che, come dicono i residenti, poteva avere dimensioni ancora peggiori: "Subito prima dello schianto stava passando un autobus. Il conducente deve avere sentito il botto alle sue spalle e ha accelerato dopo una breve esitazione". A livello nazionale quello di ieri è l’ennesimo caso di "morti bianche". Secondo quanto risulta all’Inps, solo da gennaio a ottobre sono state 1.017, con una media che supera i tre al giorno. Gli incidenti plurimì, con più di una vittima, nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 15.

Ieri mattina, con la nebbia e la temperatura intorno allo zero, i vigili del fuoco hanno intanto ispezionato il tratto di via Genova in cui si è verificato l’incidente. Gli operatori del Sap e del nucleo investigativo Nia, servendosi anche di un drone, hanno eseguito dei filmati che saranno messi a disposizione dei magistrati. Anche ieri si sono acquisite carte e testimonianze. Non è però ancora possibile stabilire con certezza se all’origine del crollo della gru vi sia stato un errore umano, una omissione di qualche genere, una rottura improvvisa.

In un video le grida e l'orrore: "Sono morti tutti"

Perde quota l’ipotesi di un cedimento di una porzione dell’asfalto sotto l’enorme peso degli impianti. Una autogru della ditta Calabrese, con il suo poderoso braccio meccanico, stava ultimando il montaggio della gru reticolare dove si trovavano i tre operai. Una volta assemblata, la struttura sarebbe servita per la ristrutturazione del tetto di un palazzo: l’opera era stata affidata dal condominio, il cui amministratore è responsabile dei lavori, alla Fiammengo società impegnata nel restauro di un edificio in piazza Carlo Felice andato a fuoco lo scorso settembre: in questo caso però le indagini sono concentrate su un artigiano (esterno) per l’uso imprudente di un saldatore in un appartamento. Per via Genova, almeno per il momento, gli occhi sono puntati sull’autogru. Il manovratore, dipendente della Calabrese, che è rimasto ferito, è già stato ascoltato come teste dal pm Giorgio Nicola.

"Sabato mattina, quando ci sono passata davanti con delle amiche quel braccio era inclinato in maniera strana come un arcobaleno" racconta una giovane ritornata in via Genova per lasciare un mazzo di fiori. Sono tanti i torinesi che, in silenzio, si avvicinano alle transenne come in pellegrinaggio. Chi posa un mazzo di fiori, chi accende un lumino. Spuntano anche i cartelli per dire basta alle morti sul lavoro. Il sindaco, Stefano Lo Russo, ha annunciato che il giorno dei funerali delle tre vittime (dopo l’autopsia) sarà proclamato il lutto cittadino. Per oggi i sindacati di base hanno convocato un presidio di protesta davanti all’ispettorato del lavoro a Torino, domani sarà la volta di Cgil Cisl e Uil. "Quella di Torino – dice il governatore Alberto Cirio – è una tragedia enorme che evidenzia il punto debole di un sistema che dobbiamo fare in modo di rendere sicuro. Teniamo presente che il Pnrr porterà in Piemonte e in Italia migliaia di cantieri".