Omicron galoppa in Italia, Crisanti: "Ecco perché i tamponi fai da te non servono a nulla"

Allarme Oms per il calo dei test: "Rischio più casi, ricoveri e morti". Sanguinetti: "Con uso dei test rapidi a casa contagi sottostimati". Pregliasco: "Sì a quarta dose per over 50". Clementi: "Non chiamiamola quinta ondata, avanti con freedom day"

Operatori sanitari al lavoro a Tor Vergata (Ansa)

Operatori sanitari al lavoro a Tor Vergata (Ansa)

Roma, 30 marzo 2022 - Omicron 2 corre veloce e i contagi Covid s'impennano di nuovo in Italia e l'Organizzazione mondiale della sanità è "preoccupata per la recente significativa riduzione dei test da parte di diversi Paesi membri". Un calo che allarma l'agenzia ginevrina perché così, avverte l'Oms nell'ultimo report settimanale sull'andamento dell'epidemia di Coronavirus a livello globale, "i dati stanno diventando progressivamente meno rappresentativi, meno tempestivi e meno solidi. Questo - ammonisce l'autorità sanitaria mondiale - inibisce la nostra capacità collettiva di tracciare il virus" nei suoi movimenti, di capire "come si sta diffondendo ed evolvendo". Tutte "informazioni e analisi che rimangono critiche per porre fine in modo efficace alla fase acuta della pandemia".

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Crisanti: tampone fai da te inutile

Ma virologi ed esperti italiani hanno pareri diversi sulle strategie da mettere in campo in questo periodo per arginare il virus. "In questa fase fare il tampone rapido a casa" per sapere se si è positivi al Covid "non ha veramente senso. Penso che l'unica cosa per cui serva in questo momento fare il test è proteggere i fragili e in questo caso bisogna fare il tampone molecolare. Il resto sono soldi buttati". E' la visione di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, che interviene su uno dei 'dilemmi' di molti italiani nei periodi di contagi in crescita: puntare su un più veloce fai-da-te a casa, o seguire i percorsi più strutturati per l'esecuzione dell'esame diagnostico, affidandosi a mani esperte e test più affidabili? Oggi, spiega il virologo all'Adnkronos Salute, "non si dovrebbe testare solo chi ha sintomi, ma piuttosto tutte le persone che hanno a che fare con i fragili, anche in via occasionale. Quindi penso a chi li va a trovare, come a chi passa molto tempo con loro, caregiver e badanti", precisa l'esperto che nei giorni scorsi ha anche suggerito di dare alle persone vulnerabili "o ai parenti che usufruiscono della legge 104" dei "bonus per fare tamponi molecolari". Perché se l'obiettivo è fare da filtro impedendo al virus di raggiungere chi è ad altro rischio, "più efficace è" questo filtro "e meglio è".

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Speranza e la quarta dose

Mentre secondo l'infettivologo Matteo Bassetti "la strategia zero Covid ora è impossibile e inutile" e "il lockdown a Shanghai non servirà a nulla", il ministro Speranza ha fatto sapere che la decisione dalla Fda americana sulla quarta dose di vaccino anti Covid estesa agli over 50 "è un'opinione che rispettiamo. Le nostre agenzie europee si stanno confrontando in queste ore, anche con i dati che hanno portato le agenzie americane a fare questa scelta". "L'auspicio" di Speranza "è che anche noi possiamo avere una linea condivisa. Il fatto nuovo è di avere una sola linea su questo tema", ha sottolineato il ministro, ricordando che ieri la sua proposta in tema ai partner europei è stata accolta.

Pregliasco: sì a nuova dose per over 50

"Sì a una nuova dose" di vaccino anti-Covid "per i fragili", e in generale "per tutti gli over 50", da proporre "in autunno". Un richiamo da fare con vaccini che continuino a garantire protezione, quindi "con prodotti aggiornati" alle nuove varianti circolanti "se funzioneranno e verranno approvati", o "anche con quelli attuali, monitorando i dati per capire se mantengono un'efficacia alta". E' questa la strategia da adottare nelle future campagne vaccinali contro Covid-19 secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano. All'indomani del via libera dell'americana Fda a una quarta dose dei vaccini Pfizer e Moderna estesa agli ultra 50enni, oltre che agli immunodepressi, l'esperto torna ad auspicare "uno shift verso il modello influenza".

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Sanguinetti: con test rapidi contagi sottostimati

Secondo Maurizio Sanguinetti, docente di microbiologia all'università Cattolica, l'uso dei tamponi fai da te "è causa sicuramente di una sottostima degli attuali contagi Covid. La registrazione di queste infezioni non è infatti automatica e non entra nei sistemi di monitoraggio che noi continuiamo ad alimentare con il numero di infezioni notificate. Se la persona che fa il test a casa e risulta positiva non procede a nessuna notifica, non avverte per esempio il suo medico o il datore di lavoro, il contagio resta invisibile". "In questi casi - evidenzia Sanguinetti - tutto è affidato alla responsabilità personale, anche per l'autoisolamento, necessario per non far circolare ulteriormente il virus". 

Clementi: avanti verso freedom day

"E' vero, i casi salgono. Ma non si può parlare di quinta ondata di Covid, a mio avviso. C'è chi, come l'infettivologo Matteo Bassetti, l'ha definita prima ondata di un altro virus. E ritengo che sia quello che sta succedendo: il virus è cambiato, togliamoci dalla testa il vecchio Sars-Cov-2 in questa fase. E' un virus che nella sua evoluzione ha modificato non soltanto le caratteristiche genetiche, ma anche quelle fenotipiche: dà cioè un'infezione diversa. E, se continua così, auspicabilmente potrebbe diventare un'infezione stagionale delle vie aeree superiori". E' l'analisi di Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Alla luce di questo, "il percorso di riaperture va portato avanti così come è stato annunciato. A fine marzo o ai primi di aprile penso che i casi dopo essere aumentati torneranno a decrescere. Non vorrei essere smentito, però penso che ci avvieremo verso una situazione più tranquilla. Poi sarà tutto da riverificare a settembre-ottobre, ma con una situazione che forse si è stabilizzata". Quindi avanti verso il 'freedom day', dice Clementi, che concorda anche con il collega Andrea Crisanti quando dice che con questo livello di trasmissione indugiare sulle restrizioni non serve a nulla. "E' un po' che dico che dobbiamo farlo circolare questo virus, adesso che dà queste infezioni leggere" nei vaccinati "perché facendolo circolare stiamo immunizzando delle persone. Certo i fragili vanno protetti e concordo anche su questo punto".

Rasi: siamo a un plateau

La curva epidemica del Covid "è arrivata a un plateau" e "anche se c'è negli ultimi giorni un aumento delle ospedalizzazioni potrebbe essere una conseguenza di quello accaduto 10-15 giorni fa. C'è qualche elemento di ottimismo, dobbiamo analizzare i decessi e capire chi sono per valutare se c'è una popolazione di persone poco protette o che non hanno completato il ciclo vaccinale. Ma per questi casi oggi abbiamo un anticorpo monoclonale che si può usare in prevenzione e può essere in questa fase un'arma in più. Non abbassiamo la guardia proprio ora, potremmo essere vicini al decremento della curva", è il pensiero di Guido Rasi, ordinario di Microbiologia all'Università di Tor Vergata di Roma e direttore scientifico di Consulcesi, che ha fatto il punto della situazione in vista della fine dello stato di emergenza il 31 marzo. 

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