Omicidio Tarquinia: fermato un uomo. Angeletti forse ucciso per una donna

Il presunto assassino, 68enne, in ospedale perché colto da malore. Sequestrata la casa. Aveva lavorato come tecnico all'università

Il professore universitario Dario Angeletti

Il professore universitario Dario Angeletti

Roma, 9 dicembre 2021 - Svolta nell'omicidio di Tarquinia. C'è un fermo per la morte del professore universitario Dario Angeletti, ucciso martedì scorso. Secondo quanto si apprende dai carabinieri di Viterbo, si tratta di un uomo, 68enne, che ora è stato trasferito all'ospedale Belcolle di Viterbo, in quanto colto da malore dopo il fermo. Intanto, la casa dell'uomo è stata sottoposta a sequestro penale: l'appartamento si trova a San Martino al Cimino, frazione del capoluogo della Tuscia, e un importante peso nelle indagini lo avrebbe avuto una telecamera di sorveglianza situata nella zona delle Saline. 

Il fermato è un ex funzionario in pensione dell'università, Claudio Cesaris. Originario di Pavia e trasferitosi nel Viterbese,  aveva lavorato come tecnico all’ateneo pavese presso il laboratorio di eco-etologia dei vertebrati del dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente. Conosceva la vittima. 

Il cadavere del professore e biologo marino era stato trovato all’interno di un’auto posteggiata nel piazzale delle Saline: i carabinieri, chiamati sul posto da un passante, l'hanno trovato con la cintura di sicurezza ancora allacciata, al posto di guida e con una profonda ferita alla testa

Nella notte tra martedì e mercoledì i carabinieri hanno iniziato gli interrogatori nella caserma di Tarquinia, dove hanno ascoltato parenti e amici dell'uomo per acquisire elementi utili all’indagine. Tra loro anche Cesaris. La sua auto sarebbe stata immortalata da una delle telecamere che da lontano punta sul parcheggio nella zona delle Saline dov’è stato ritrovato il corpo del docente. Rimane da chiarire se i due avessero un appuntamento: indagini sono in corso su questo punto anche per capire se il docente sia stato attratto in una trappola dal presunto killer. 

Il movente

Per l’omicidio si seguirebbe la pista passionale, forse motivi di gelosia legati a una donna, ma sono ancora in corso approfondimenti. Decisivi per le indagini dei carabinieri di Viterbo, coordinate dalla procura di Civitavecchia, i video di alcune telecamere che da lontano inquadrano il parcheggio dove il professore è stato trovato. I carabinieri hanno lavorato senza sosta per dare un volto e un nome al killer. Già dalle prime ore si sono succeduti gli interrogatori di conoscenti, familiari ed eventuali testimoni che potevano aver visto o sentito qualcosa poco prima del ritrovamento del corpo. Riscontrati anche segni di frenata nel piazzale. Quando è stato ritrovato Angeletti era insanguinato seduto al posto del guidatore con la cintura di sicurezza. A dare l’allarme è stato un passante che ha notato il corpo nella macchina. I militari hanno scavato nella vita del docente per ricostruire come e con chi aveva trascorso le sue ultime ore. Accertamenti anche sul cellulare per risalire ai suoi contatti.

La vittima

Angeletti, figlio di un medico di Tarquinia, era sposato e aveva due figli. Era molto conosciuto e stimato nella cittadina della Tuscia dove viveva e lavorava. Dal 2010 insegnava ecologia applicata e tutela dell’ambiente marino al polo universitario di Civitavecchia. Il suo lavoro si svolgeva anche nel laboratorio di ecologia e centro ittiogenico sperimentale alle Saline di Tarquinia, a poca distanza dal posto dove il suo corpo è stato trovato senza vita.