Omicidio Saman, periti al lavoro "Sarà necessario scavare con le mani"

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REGGIO EMILIA

Il Tribunale di Reggio Emilia procede a ritmi più che sostenuti per il recupero e l’identificazione del corpo ritrovato nelle campagne di Novellara, che si presume appartenga a Saman Abbas. Subito dopo aver accettato l’incarico, i periti nominati dal Tribunale reggiano (l’anatomopatologa Cristina Cattaneo dell’Università di Milano, che ha lavorato tra gli altri ai casi di Yara Gambirasio e Stefano Cucchi e il collega di Ateneo Dominic Salsarola, archeologo forense) si sono subito recati sul posto, nei pressi del rudere di strada Reatino a Novellara, per una prima ispezione della situazione.

Sono inoltre già state ottenute le autorizzazioni per trasferire i resti in un obitorio a Milano per lo svolgimento della Tac autoptica che si svolgerà in una struttura ospedaliera milanese. Il cadavere si trova in una buca profonda circa due metri, e per poter effettuare il recupero sarà necessario "scavare con le mani" e con un setaccio per poter recuperare anche eventuali oggetti presenti nel terreno circostante. I tempi previsti per lo svolgimento delle "attività peritali" sono 60 giorni come termine massimo, ma la presidente della Corte D’Assise Cristina Beretti ha raccomandato la "massima solerzia", al punto da fissare per la chiusura dell’iter dell’incidente probatorio la data del 17 febbraio, immediatamente successiva alla prima udienza dibattimentale del processo contro i familiari di Saman, che inizia il 10 febbraio. Anche il recupero effettivo del presunto cadavere della 18enne pachistana, individuato grazie alle dichiarazioni dello zio Danish Hasnain che ha indicato agli inquirenti dove scavare, dovrebbe avvenire in tempi strettissimi. I periti, come si legge nel "quesito" dell’incarico che hanno accettato, dovranno nello specifico stabilire se i resti appartengono a Saman Abbas, l’epoca e le cause della morte (accertando eventuali lesioni o somministrazione di sostanze "di interesse chimico tossicologico") e analizzare anche la terra rimossa durante il disseppellimento.

Nell’udienza di stamattina l’avvocato Simone Servillo, difensore del padre di Saman, Shabbar Abbas che è stato arrestato in Pakistan e a cui oggi saranno contestate davanti ad un giudice le accuse di omicido e occultamento di cadavere, ha sollevato un’eccezione per un difetto di notifica al suo assistito di quanto sarebbe successo stamattina. L’istanza è stata respinta dalla Corte e si sono opposti, oltre alla Procura e alle parti civili, anche l’avvocato Liborio Cataliotti che rappresenta da pochi giorni Danish Hasnain.