Venerdì 19 Aprile 2024

Omicidio Ponte Sisto, un video inchioda l'assassino di Imen Chatbouri

Immagini delle telecamere di sorveglianza mostra il sospetto assieme alla vittima, l'ex atleta tunisina, poco prima della sua morte, avvenuta precipitando sulla banchina del Tevere

Gli ultimi istanti di vita di Imen Chatbouri immortalati in un video (Ansa)

Gli ultimi istanti di vita di Imen Chatbouri immortalati in un video (Ansa)

Roma, 16 maggio 2019  - Un video incastra l'assassino di Imen Chatbouri.  Resta quindi in carcere Stephan Iulian Catoi, il giovane romeno accusato di aver ucciso l'ex atleta tunisina, trovata morta il 2 maggio sulla banchina del Tevere a Roma, all'altezza di Ponte Sisto.

Gli ultimi minuti di vita di Imen sono stati ripresi da varie telecamere di videosorveglianza, ma una in particolare ha ripreso gli istanti che hanno preceduto la sua morte: l'aggressore, ripreso insieme a lei prima in un negozio e per le stradine di Roma. Poi le immagini si spostano: lui è sull'altro marciapiede, lo si vede attraversare la strada sul Lungotevere, poi fermarsi un attimo vicino a un'auto in sosta, e poi si dirige verso la vittima, appoggiata con i gomiti al parapetto. Gli investigatori ritengono si sia avvicinata alle spalle della donna, l'abbia presa dalle caviglie e buttata giù. 

In un altro video si vedono poi gli istanti successivi, l'uomo che indossava una felpa bianca, fugge dal luogo del delitto. 

Il 26enne romeno Stephan Catoi era già stato arrestato, ma ora la prova video lo inchioda, anche se lui ha provato a negare, a difendersi dall'accusa di omicidio. Ma non ha convinto il gip, che al termine dell'interrogatorio ha convalidato il fermo.

"Non sono stato io ad ucciderla. Avevamo passato la serata insieme, ci eravamo conosciuti in un pub, ma poi ci siamo salutati e io ho preso un bus notturno" si è difeso. 

Ma gli investigatori erano arrivati a lui già sabato, bloccandolo nel quartiere Aurelio, grazie ad alcune testimonianze e alle registrazioni di varie telecamere che li mostravano quella sera in giro per la città insieme, fino al tragico epilogo.

Secondo la Squadra Mobile romana però Catoi non sarebbe fuggito subito come si potrebbe dedurre dal video, ma è sceso per le scalette del Lungotevere e si è avvicinato al corpo della vittima per far sparire elementi che potessero portare a lui. E infine avrebbe fatto in modo da farla apparire addormentata, con la testa appoggiata sulla borsa della palestra, e poi si sarebbe allontanato di corsa.