Mercoledì 17 Aprile 2024

Omicidio Mollicone, la sorella: "Amarezza, Serena non sia dimenticata"

La Corte d'Assise di Cassino ha assolto la famiglia Mottola e degli altri imputati, che dopo hanno rischiato un'aggressione. Le motivazioni della sentenza in ottobre

Roma, 16 luglio 2022 - "Non ci arrendiamo. Serena non deve essere dimenticata e merita giustizia". Assicura di non voler mollare Consuelo Mollicone, la sorella della diciottenne uccisa ad Arce all'indomani della sentenza che ha assolto tutti gli imputati per l'omicidio. ''Non mi aspettavo una sentenza di salvezza per tutti e cinque. Adesso come familiari attendiamo le motivazioni e poi penseremo a come organizzare un'azione successiva", dice all'AdnKronos. ''Ieri sera sono andata via subito dopo la sentenza con i miei familiari - racconta - ho preferito lasciare il Tribunale perché l'amarezza in quel momento è stata tanta''. E aggiunge: ''Erano state fatte delle indagini scientifiche anche se nella ricostruzione c'era qualche lacuna dovuta al fatto che molte persone sono state reticenti a confermare le proprie dichiarazioni rilasciate all'epoca".

I Mottola dopo la sentenza di assoluzione per l'omicidio Mollicone (Ansa)
I Mottola dopo la sentenza di assoluzione per l'omicidio Mollicone (Ansa)

I Mottola denunciano chi li ha aggrediti

Intanto sarà presentanta una denuncia per gli insulti e la tentata aggressione alla famiglia Mottola all'esterno del tribunale di Cassino. "Denuncio pubblicamente tutte le persone che ieri sera, dopo la sentenza di assoluzione, hanno aggredito verbalmente, fisicamente e psicologicamente la famiglia Mottola, gli avvocati, alcuni miei collaboratori e il sottoscritto, tanto che sono intervenute le forze dell'ordine", fa sapere in una nota il criminologo Carmelo Lavorino, consulente del pool difensivo. 

"Presenteremo un esposto-querela alla Procura di Cassino con la richiesta di individuare i responsabili", aggiunge il legale.  "Mi auguro che nel frattempo la Procura di Cassino, già al corrente dell'accaduto, stia acquisendo i filmati e le fotografie per agire - prosegue - Altresì denuncio gli insulti, le offese e le intimidazioni rivolte ai Giudici togati e popolari che hanno assolto i cinque imputati, ulteriore esempio del clima di intolleranza, di minaccia e di violenza creato ad arte".

Le tappe della vicenda: 21 anni di misteri

Attesa fino a ottobre per le motivazioni

Si conosceranno in autunno, intorno al 15 ottobre, le motivazioni con cui mi giudici della Corte d'Assise di Cassino hanno assolto i cinque imputati coinvolti nell'inchiesta sulla morte della 18enne uccisa ad Arce. I giudici infatti si sono presi 90 giorni per il deposito delle motivazioni. Nel dispositivo letto ieri, dopo oltre 9 ore di camera di consiglio, i giudici hanno fatto cadere le accuse per Marco Mottola, per il padre Franco, ex capo dei carabinieri di Arce e per la moglie Anna Maria, con la formula "per non avere commesso il fatto". I tre erano accusati di concorso in omicidio e i due genitori anche di occultamento di cadavere. Per gli altri due imputati, Vincenzo Quatrale, all'epoca vice maresciallo e accusato di concorso esterno in omicidio, e per l'appuntato dei carabinieri Francesco Suprano a cui era contestato il favoreggiamento con la formula di assoluzione è "perché il fatto non sussiste".

Il legale del padre di Serena

"Non commento la sentenza finché non leggerò le motivazioni ma il dato che emerge oggettivo è che a 21 anni dai fatti non c'è ancora giustizia per Serena - dice l'avvocato Dario De Santis, legale del papà della giovane vittima -. Una sconfitta anche per lo stato italiano che ha nella giustizia una delle sue funzioni cardine". Guglielmo Mollicone è morto nel 2020, per anni si è battuto perché venisse fatta luce sulla morte della figlia.