Sabato 19 Aprile 2025
REDAZIONE CRONACA

Omicidio-suicidio vicino a una scuola di Marano (Napoli). Spara al rivale in amore, gli scatta una foto e lo invia alla sua ex

A sparare 7 colpi di pistola contro Milko Gargiulo, 55 anni, è stato il 40enne Andrea Rizzo. La tragedia sotto gli occhi dei bambini dell’istituto di infanzia

Omicidio-suicidio vicino a una scuola di Marano (Napoli). Spara al rivale in amore, gli scatta una foto e lo invia alla sua ex

Napoli, 7 aprile 2025 – Una vera e propria esecuzione spietata tra rivali in amore, consumata poco distante da una scuola per l'infanzia: il tutto sotto gli occhi atterriti delle mamme e dei loro bambini al momento dell'ingresso. Poi il suicidio a qualche chilometro di distanza. Protagonista dell'omicidio-suicidio verificatosi nel comune di Marano, hinterland del capoluogo partenopeo, un 40 enne, Andrea Izzo.

In sella al suo scooter T-Max, Izzo ha inseguito l'uomo cui era stata legata la sua compagna, il 55enne Milko Gargiulo, che era a bordo della sua auto, una Bmw, fino a raggiungerlo, per poi fare fuoco con la sua pistola regolarmente registrata.

Prima di farla finita però Izzo ha avuto la freddezza di un ulteriore gesto di crudeltà: alla donna ha inviato la foto di Gargiulo ormai cadavere. Un'azione premeditata degna di un fatto di camorra e portata a termine con determinazione alla fine di un lungo inseguimento, partito da Napoli e conclusosi nel comune di Marano.

Uomo ucciso in auto a poca distanza da una scuola
La Scientifica sul luogo dove un uomo è stato ucciso in un agguato a Marano, nel Napoletano

Le indagini e quella foto agghiacciante

Dalle indagini emerge un particolare agghiacciante: Izzo, dopo avere sparato al suo rivale Mirko Gargiulo, avrebbe scattato una foto all'uomo che aveva ucciso inviandola poi con un commento alla sua compagna.

Secondo quanto emerso dai rilievi eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, inoltre, uno dei colpi sparati da Izzo con la sua pistola, regolarmente detenuta, è finito contro il muro perimetrale dell'istituto scolastico frequentato da bambini. A terra, sul luogo del delitto, i militari hanno trovato sette bossoli. Dietro il muro colpito dall'ogiva si trova un mini parco giochi. Sia il cellulare della vittima, sia quello dell'uomo che si è suicidato sono stati sequestrati.

Izzo aveva già minacciato Gargiulo

Sette i colpi sparati dall'uomo che si era riavvicinato alla donna dopo una separazione di oltre un anno. Sarebbero stati in particolare alcuni messaggi di Gargiulo trovati sul cellulare della donna a far scattare la violenza.

Dopo essersi allontanato per un periodo, Izzo infatti aveva deciso di riallacciare i rapporti con la compagna. Tuttavia nel periodo in cui erano stati separati, la donna si era legata sentimentalmente a Gargiulo e la scoperta dei messaggi che si scambiavano avrebbe innescato la violenza. In più di un'occasione, in passato, Izzo aveva minacciato Gargiulo il quale, intimorito, aveva anche presentato due denunce. Entrambe cadute nel vuoto.

Uomo ucciso in auto a poca distanza da una scuola
La Scientifica sul luogo dove un uomo è stato ucciso in un agguato a Marano

Il tragico epilogo

Si è arrivati così all'epilogo di oggi, davanti a una scuola per l'infanzia, dopo che Izzo, in sella al suo scooter, aveva già provato ad avvicinare la vittima qualche chilometro prima, venendone respinto con una manovra che lo ha fatto cadere sul selciato.

Ma una volta rimessosi in moto la resa dei conti, intorno alle 8.30, complice anche il traffico, determinato a quell'ora dall'ingresso degli alunni nella vicina scuola dell'infanzia, che ha consentito all'uomo di completare l'inseguimento.

Diversi i colpi sparati all'indirizzo della vettura con la vittima al volante che non ha fatto in tempo a fuggire: almeno cinque i fori ben visibili sul parabrezza dell'auto. Un colpo ha

raggiunto il muro della scuola dietro il quale si trova un parco giochi. Attorno il panico, con le mamme in fuga terrorizzate.

I carabinieri sul l luogo dove un uomo è stato ucciso in un agguato a Marano, nel Napoletano, 7 aprile 2025 (Ansa)
I carabinieri sul luogo dove un uomo è stato ucciso in un agguato a Marano, nel Napoletano, 7 aprile 2025 (Ansa)

Il suicidio con un colpo alla testa

Molte, appreso dell'accaduto, hanno fatto in tempo a fare dietrofront rinunciando a portare i loro bimbi a scuola. Quindi il suicidio di Izzo poco lontano, nell'area dei Camaldoli, con un colpo di pistola alla testa. Sul posto sono intervenuti per i rilievi i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna mentre ai Camaldoli, dove è stato successivamente ritrovato il corpo dell'omicida, sono i carabinieri del Vomero.

Sdoppiate le indagini. Sull'omicidio, verificatosi a Marano, è competente la procura di Napoli Nord, mentre le attività investigative inerenti il suicidio che si é consumato a Napoli sono delegate alla procura di Napoli. Tra le persone ascoltate il fratello della vittima.

Ucciso davanti a una scuola per l’infanzia

Si sarebbe trattata di una vera e propria esecuzione. Secondo le prime ricostruzioni la vittima si trovava nella sua automobile, una Bmw bianca, in via Marano Pianura, all’altezza del civico 181, quando è stata raggiunta da diversi colpi di pistola. L’omicidio è avvenuto durante l'ingresso degli alunni alla 'Papa Luciani': molte le mamma terrorizzate che davanti alla scena sono scappate con i loro bambini. E quelle che non erano ancora arrivate a scuola, una volta avvisate tramite una chat interna di quanto accaduto, hanno fatto dietrofront tornando a casa.

La pista dell’omicidio-suicidio

Inizialmente la pista sembrava quella di un omicidio di camorra, ma con il passare delle ore si è fatta largo l’ipotesi di un delitto passionale. 

Teoria che ha preso piede dopo che il cadavere del presunto omicida è stato individuato a Napoli in strada comunale Montelungo, zona Camaldoli, a breve distanza temporale dall’omicidio di Marano. L’assassino avrebbe colpito il nuovo compagno della sua ex e quindi si sarebbe recato in una zona isolata del capoluogo campano per togliersi la vita. 

La dinamica

Secondo una prima ricostruzione della dinamica dei fatti l'omicida, che era in sella a uno scooter, avrebbe provato ad avvicinare la vittima che si trovava in auto già qualche chilometro prima, venendo respinto con una manovra che lo ha fatto cadere.

Una volta rimessosi in sella ha ripreso l’inseguimento e di nuovo raggiunto l'obiettivo, complice anche il traffico determinato a quell'ora dall'ingresso degli alunni nella vicina scuola dell'infanzia. Lì ha portato a termine il regolamento di conti, facendo fuoco più volte con una pistola. Diversi i colpi sparati all'indirizzo della Bmw bianca al cui interno c'era la vittima che non ha fatto in tempo a fuggire: almeno cinque i fori ben visibili sul parabrezza dell'auto.