Omicidio Garlasco, legali Poggi: "Colpevole già condannato"

Gli avvocati della famiglia della vittima hanno depositato oggi alla procura di Pavia gli atti relativi al processo a carico di Stasi: "Dispiaciuti per il coinvolgimento di una persona estranea". Andrea: "Ero troppo piccolo per Chiara"

Alberto Stasi, condannato in cassazione per l'omicidio di Chiara Poggi (Ansa)

Alberto Stasi, condannato in cassazione per l'omicidio di Chiara Poggi (Ansa)

Roma, 27 dicembre 2016 - Per i legali della famiglia di Chiara Poggi c'è un unico responsabile della morte della ragazza. Gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna in una nota definiscono "infondata" l'ipotesi che a uccidere a Garlasco Chiara Poggi non sia stato l'allora fidanzato Alberto Stasi, già condannato in Cassazione. Dopo l'apertura della nuova inchiesta aperta sul delitto in cui risulta indagato Andrea Sempio, un amico del fratello della vittima, i legali hanno depositato oggi alla procura di Pavia gli atti relativi al processo a carico di Stasi sottolineando "la totale infondatezza di qualsivoglia ipotesi volta a prospettare delle responsabilità di terzi nell'omicidio, il cui unico autore è già stato condannato da una sentenza irrevocabile emessa in nome del popolo italiano". 

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Sul nuovo capitolo della tragica storia che sembra non avere mai fine si è pronunciata anche la mamma di Chiara. "Per noi vale la Cassazione", ha chiarito più volte Rita Poggi. Nella nota i difensori della famiglia Poggi si dichiarano "dispiaciuti" per il "coinvolgimento di una persona risultata del tutto estranea all'accaduto" e "sconcertati" dinanzi alle notizie di stampa "secondo le quali si dovrebbe dar credito a valutazioni scientifiche effettuate da un consulente di parte (ben lontane dall'essere una perizia) all'insaputa dell'interessato e senza alcuna garanzia per il medesimo, mentre non avrebbero invece valore le accurate analisi genetiche effettuate nel processo a carico di Stasi dal Professor De Stefano con la partecipazione dei consulenti di tutte le parti ed il rispetto di tutti i protocolli e le garanzie di Legge".