Mercoledì 23 Aprile 2025
ANDREA GIANNI
Cronaca

Omicidio di Chiara Poggi. Stasi e l’intervista alle Iene. Il pm: no alla semilibertà

La Procura di Milano chiede al Tribunale di sorveglianza il rigetto dell’istanza .

Alberto Stasi nel 2015 è stato condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata

Alberto Stasi nel 2015 è stato condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata

L’intervista rilasciata alle Iene e mandata in onda lo scorso 30 marzo, durante la quale Alberto Stasi è tornato a proclamarsi innocente, potrebbe costare al 41enne la semilibertà.La Procura generale di Milano, con la sostituta pg Valeria Marino, ha chiesto infatti al Tribunale di sorveglianza il "rigetto" dell’istanza avanzata dai legali di Stasi, che sta scontando una condanna definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi a Garlasco, nel Pavese. E "in subordine" ha chiesto un rinvio del procedimento per valutare le "circostanze" di quell’intervista, registrata il 22 marzo durante un permesso premio, che secondo la Procura generale non era stata autorizzata dal carcere di Bollate o dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Intervista che, secondo i legali dell’uomo, non ha comportato invece alcuna violazione. Hanno sottoposto ai giudici, per dimostrarlo, un documento firmato dal direttore del penitenziario, Giorgio Leggieri: si "specifica (...) ad integrazione di quanto già inviato" e "qualora utile per la discussione", che l’intervista, "andata in onda" il 30 marzo, "è stata registrata durante il permesso premio" il 22 marzo e "non si sono rilevate, pertanto, infrazioni alle prescrizioni". Sulla semilibertà, in ogni caso, si esprimeranno nei prossimi giorni i giudici, dopo aver valutato, oltre al nodo intervista, le relazioni "positive" sul comportamento di Stasi in carcere e sul percorso seguito dal condannato, che già da tempo ha la possibilità di uscire durante il giorno per lavorare all’esterno. La misura alternativa della semilibertà allargherebbe le maglie, mentre si avvicina la fine della pena.

Ieri il 41enne non si è presentato all’udienza a porte chiuse al piano terra del Palazzo di giustizia di Milano, durante la quale avrebbe potuto rilasciare dichiarazioni ai giudici e rispondere alle loro domande. Una scelta, precisa uno dei suoi legali, l’avvocato Glauco Gasperini, per "una questione di personale rispetto della camera di consiglio", lasciando quindi al legale le argomentazioni sull’istanza. In contemporanea, a Pavia, si è celebrata un’altra udienza sul delitto avvenuto il 13 agosto 2007. Nell’incidente probatorio nell’ambito dei nuovi accertamenti, che vedono un’altra volta indagato Andrea Sempio, spunta lo scoglio di un’altra intervista alle Iene, in questo caso rilasciata dal genetista forense Emiliano Giardina, scelto come perito dalla gip. La Procura di Pavia ha chiesto la sua ricusazione proprio perché Giardina, nell’intervista del 5 aprile 2017, si è già espresso sul caso Garlasco e non sarebbe quindi imparziale.Tornando a Milano, la Procura generale ha dato parere negativo sulla semilibertà di Stasi non per i contenuti dell’intervista ma per le modalità, perché non sarebbe stata formalmente autorizzata a differenza di quella già mandata in onda dalle Iene nel 2022. Sarebbe l’unico “neo“ rilevato dai magistrati, di fronte ai giudizi positivi sul suo percorso carcerario, sufficiente però per opporsi alla semilibertà.