Giovedì 18 Aprile 2024

Omaggio alla boss: Manuela Arcuri nella bufera. "Addio Pupetta, forte e coraggiosa"

Un post dell’attrice per Assunta Maresca, la camorrista morta mercoledì, che interpretò in una fiction. Insorgono i fan, centinaia i commenti polemici: "Parole vergognose, quella donna era un’assassina"

Assunta 'Pupetta' Maresca e Manuela Arcuri (44 anni) nella foto postata dall’attrice

Assunta 'Pupetta' Maresca e Manuela Arcuri (44 anni) nella foto postata dall’attrice

"Assunta Maresca, una donna coraggiosa, forte, senza paura, agiva di impeto, sbagliando più volte: "ho pagato con le mie lacrime le mie scelte!". Così racconta la sua tormentata vita, che io nel 2013 ho interpretato in una delle mie fiction di maggior successo. Addio Pupetta Rip". Firmato Manuela Arcuri, che ha affidato queste parole a un post pubblicato su Instagram con tanto di foto-ricordo a corredo. Un "post vergognoso", secondo molti. Le centinaia di commenti lasciati in calce alla frase dell’attrice laziale si possono sintetizzare così: era una camorrista, non si possono elogiare gli assassini.

Pupetta Maresca, all’anagrafe Assunta, è stata la prima donna boss. Volto di spicco della camorra napoletana negli anni Ottanta, è morta il 30 dicembre scorso all’età di 86 anni. Si è spenta per una lunga malattia nella sua casa di viale Europa, a Castellammare di Stabia. Nel 1955, quando aveva 20 anni, lei, figlia di un contrabbandiere, uccise il mandante dell’omicidio del marito, Pasquale Simonetti, soprannominato "Pascalone ‘e Nola": incinta di sei mesi, sparò ad Antonio Esposito e per questo omicidio scontò in carcere 13 anni e 4 mesi. Durante la detenzione partorì il suo primo figlio, Pasqualino, cresciuto dalla nonna materna, mentre lei concludeva i suoi anni in cella, in tutto dieci, per poi essere graziata. Nel 1970 si innamorò del camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelli, Roberto e Antonella. Poi, sfidò apertamente il boss della ‘Nuova camorra organizzata’, Raffaele Cutolo.

La sua vita movimentata, di donna anche molto avvenente – da adolescente vinse un premio di ‘Reginetta’ a Castellammare di Stabia – la portò nel mondo del cinema. Nel 1967 fu protagonista del film Delitto a Posillipo, diretto da Renato Parravicini, vagamente ispirato alla sua vita. In questa pellicola dette prova del suo talento di attrice e di cantante interpretando un suo brano, ’O bbene mio. Ispirò, inoltre, opere di registi del calibro di Francesco Rosi, che nel 1958 girò La sfida. Marisa Malfatti e Riccardo Tortora le dedicarono Il caso Pupetta Maresca (1982).

Nel 2013 Mediaset mandò in onda Pupetta - Il coraggio e la passione. Il personaggio della Maresca era interpretato proprio da Manuela Arcuri. Peraltro, l’immagine melodrammatica che emergeva dalla fiction di Canale 5 innescò già allora polemiche infuocate. Insorsero in particolare Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo, assassinato dalla camorra nel 1985, e Lorenzo Clemente, marito di Silvia Ruotolo, vittima innocente di un proiettile vagante nel ’97.

Neppure la morte della boss ha posto fine alle discussioni. Anzi.

Il questore e il prefetto di Napoli hanno vietato i funerali pubblici di Assunta Maresca, in un primo tempo previsti per il 31 dicembre, autorizzando solo la benedizione della salma. Una decisione che ha fatto rumore. Come il post di Manuela Arcuri.