Martedì 16 Aprile 2024

Oltre gli scandali. "Il Qatargate è stato uno choc. Ma non c’è futuro senza Europa"

Nel libro di Elisabetta Gualmini, politologa ed eurodeputata, le difficoltà di fronte a malaffare e sovranismi. "L’invasione russa ci ha compattato. Dalla pandemia e dalla crisi economica siamo usciti più forti"

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Onorevole Gualmini, pare che il pozzo del Qatargate sia sempre più profondo.

"Scoprire episodi di corruzione così gravi e grotteschi è stato uno choc. Lo racconto nel libro ’Mamma europa’, da pochi giorni in libreria per Il Mulino. Quando l’ho saputo ero in diretta TV e mi sono sentita male. Le foto dei trolley rigonfi di contanti di chi ha voluto mercanteggiare le proprie idee politiche con i soldi mi rimarranno impresse per tutta la vita. La reazione del Parlamento è stata forte e determinata, con misure rafforzate per evitare che reati così gravi si ripetano. Va detto, tuttavia, che la storia dell’Europa di questi anni non è questa cosa qui. Il Qatargate non offusca in nessun modo i risultati straordinari raggiunti".

L’Unione europea è spesso al centro della polemica. Se ne è data una spiegazione?

"Nel 2019 soffiava un forte vento nazionalista ed euroscettico. L’attacco all’Europa matrigna veniva un po’ da tutte le parti, un’Europa lontana, iperburocratica e impregnata di rigorismo e austerità. Poi è cambiato tutto. Dopo la pandemia abbiamo visto nascere l’Europa sociale, l’Unione della salute (con i vaccini), un’Europa che fa gli Eurobond, che sospende il Patto di stabilità e crescita, che finanzia la Cassa integrazione, dunque che tende la mano ai propri cittadini".

Ci sarà l’unione politica?

"L’invasione russa dell’Ucraina ha compattato i Paesi europei e ha posto le basi per un’Europa dell’Energia e per un’Europa della difesa, che sono tasselli di una maggiore integrazione politica. Le decisioni prese dopo la guerra, l’appoggio unanime all’Ucraina, ci dicono che l’Europa è più forte di prima. Non a caso Giorgia Meloni è andata a Bruxelles subito dopo essere stata eletta; ha capito che le decisioni rilevanti si prendono lì e che gli slogan antieuropei della campagna elettorale non avevano molto senso".

La narrazione sovranista accusa l’Unione europea di essere in mano a freddi burocrati. A Bruxelles ha riscontrato questo aspetto?

"Nel mio libro dimostro il contrario. L’Europa ha un’anima e i suoi valori la rendono il più grande progetto di pace e di democrazia mai visto nella storia. Valori di libertà, pluralismo e solidarietà. Questa è l’Europa".

Che cosa succederà nel Pd tra primarie e congresso?

"Sono ottimista. È fisiologico che dopo una sconfitta elettorale si scontino perdite di consenso. Ora serve una leadership nuova e legittimata dalle primarie. O il Pd sarà un partito grande, plurale, con una chiara vocazione di governo, perno di una coalizione di centro-sinistra, o non sarà. Penso che Bonaccini sia la persona giusta al momento giusto".