A Roma si ripetono gli oltraggi alle pietre di inciampo a Trastevere: ieri sono state colpite anche quelle dedicate ai deportati Eugenio e Giacomo Spizzichino, dopo quelle in ricordo, sempre nella stessa zona, di Michele Ezio Spizzichino e Aurelio Spagnoletto. Atti compiuti da "chi non accetta" che i nipoti di quei deportati "si rifiutano di fare la stessa fine. L’Europa non è un posto per gli ebrei", ha scritto in un post su X
(il nuovo nome di Twitter) il pronipote di Spagnoletto, Jonathan Pacifici
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