Olena, first lady nell’ombra È diventata madre Ucraina

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di Viviana Ponchia

Avrebbe preferito stare dietro le quinte, mettere solo la firma sugli sketch comici del marito. A suo agio nell’ombra, ammette di essere il tipo che alle feste va di controvoglia e scappa al momento della barzelletta. E però la Storia non le ha dato retta, l’ha presa e sbattuta in prima linea con i suoi 44 anni, i capelli biondi dal taglio impeccabile, il sorriso da pubblicità. Così bella e arguta, così straordinariamente empatica e fotogenica, nel 2019 è finita sulla copertina di Vogue. Poi in tailleur pastello davanti a molti capi di Stato. E adesso in contemporanea nel mirino dell’invasore e nel cuore di tutti gli ucraini. Partono da una località segreta i suoi messaggi d’incoraggiamento via social al popolo che, in pochi giorni, ha fatto di lei un’eroina.

Duemila follower in lievitazione su Instagram pendono dai suoi post: "Sono Olena Zelenska, sono la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ci siamo sposati nel 2003. Nel 2004 è nata nostra figlia Aleksandra e nel 2013 nostro figlio Kiril. Sono una scrittrice e un architetto. E sono anche sotto la minaccia di morte del signor Putin". Dopo il presidente, la seconda testa che deve saltare nella logica del nemico. Però dignitosa e ottimista malgrado tutto: "Non cadrò nel panico né scoppierò a piangere. Sarò calma e fiduciosa. I miei bambini mi guardano e resterò vicino a loro e a mio marito. Ma anche accanto a voi. Vi amo e amo l’Ucraina". Come non volerle già bene: "Miei cari ucraini! Vi guardo tutti. In tv, per strada, su Internet. Vedo i vostri post e video. E sapete una cosa? Siete incredibili! Sono orgogliosa di vivere con voi nello stesso Paese!".

Senza sapere che quelle erano le prove generali di uno spettacolo tragico, ai social si affidò nel 2020 quando prese il Covid e fu costretta a isolarsi dalla famiglia "per non metterli in pericolo". Quando incontrò Volodymyr all’ateneo di Kryvyi Rih – lui giurisprudenza, lei architettura – Olena Kiyashko era già fidanzata con un altro. Furono necessari otto anni di assedio per farla capitolare. Foto dei suoi bambini su internet mai. È lei però a metterci la faccia quando si tratta di attirare l’attenzione su temi sociali, dall’impegno per la diffusione della lingua ucraina nel mondo al memorandum firmato nel 2020 con Unicef all’intervento per l’adesione dell’Ucraina all’iniziativa del G7 sull’uguaglianza di genere.

Ha conosciuto il comico prima del presidente – tanti pensano che il contrario sarebbe stato peggio – e gli perdonò di avere scoperto che aveva intenzione di candidarsi solo attraverso i social. "Perché non mi hai detto niente?". "Me ne sono dimenticato".