Mercoledì 24 Aprile 2024

Ok, il gas è giusto Ora dare fiato alle rinnovabili

Paolo

Giacomin

La decisione del governo Meloni di consentire l’aumento dell’estrazione di gas dai giacimenti esistenti in Adriatico centra uno dei due obiettivi strategici per il Paese: l’indipendenza energetica. Ma, apparentemente, contraddice il secondo obiettivo: la transizione verso la sostenibilità e, in sostanza, l’addio progressivo alle fonti fossili. Contraddizione sostenibile, però, solo con una buona dose di populismo del no, al quale la stessa Meloni non fu immune quando era all’opposizione.

La possibilità di utilizzare tutte le fonti energetiche che l’Italia ha a disposizione risponde alla necessità di affrontare l’emergenza in corso non solo con interventi straordinari di sostegno a famiglie e imprese. Che non potrebbero, ovviamente, durare all’infinito.

Puntare su un aumento di fonti fossili, come il gas in Adriatico, non può essere, però, la risposta, o l’unica risposta, di lungo periodo. Serve sostenere lo sviluppo delle rinnovabili – eolico offshore, fotovoltaico, geotermia, biomasse, fino al nucleare di nuova generazione – dare il largo finalmente alle Comunità energetiche con i due decreti attuativi in congelatore da mesi, favorire gli enti locali che hanno investito per realizzare una propria autonomia energetica green, magari non considerando extraprofitti i risparmi realizzati. Si tratta, in sostanza, di tenere il Paese sulla strada virtuosa del risparmio energetico e dell’economia circolare. Consapevoli che il risparmio sul riscaldamento ottenuto grazie al caldo potrebbe trasformarsi in salasso se saremo costretti ad accendere l’aria condizionata da febbraio. Il cambiamento climatico è una minaccia di portata superiore alla guerra di Putin e non saranno gli interventi di emergenza a salvare il pianeta dall’asfissia.