ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Oggi a Lampedusa. Meloni e von der Leyen: un patto per i controlli con le navi della Ue

Il governo punta a una nuova operazione militare modello Sophia. Allo studio le misure straordinarie per affrontare l’emergenza.

Oggi a Lampedusa. Meloni e von der Leyen: un patto per i controlli con le navi della Ue
Oggi a Lampedusa. Meloni e von der Leyen: un patto per i controlli con le navi della Ue

Il videomessaggio di venerdì sera ha prodotto gli effetti sperati da palazzo Chigi. La presidente della commissione Ursula Von der Leyen oggi sarà con Giorgia Meloni a Lampedusa per dare un segnale della determinazione Ue nel farsi carico (almeno, un pò più del solito) del problema migranti e della volontà della stessa Von der Leyen di rendere operativo l’accordo di Tunisi con il presidente Sayed, sul quale Von der Leyen e Meloni, al pari del premier olandese Rutte, hanno messo la faccia.

Sarà una puntata rapida ma nella conferenza stampa di mezzodì potrebbero venire dichiarazioni interessanti della Von der Leyen sulla eventualità di dar vita ad una missione Sophia 2, questione che Meloni ha chiesto al presidente del consiglio Ue di inserire nell’agenda del prossimo vertice europeo.

Nessuno si attende già un via libera, ma che la Commissione affermi di valutare l’opzione. Altra reazione positiva al videomessaggio, è quella della Germania, che ha deciso di riaprire le porte dell’accoglienza volontaria a chi sbarca sulle coste italiane in base al meccanismo di solidarietà che era stato sospeso qualche giorno fa. L’annuncio è arrivato dalla ministra dell’Interno di Berlino, Nancy Faeser, che ha partecipato anche a un colloquio telefonico sull’emergenza migranti organizzata dal collega francese Gerald Darmanin e a cui sono intervenuti l’italiano Matteo Piantedosi, lo spagnolo Fernando Grande-Marlaska e la commissaria europea per gli affari interni Yilva Johansson.

Blocco navale, in prospettiva, ma anche e soprattutto ottenimento della collaborazione fattiva di Tunisi, che se volesse potrebbe fare molto di più e da mesi usa i migrati (Erdogan docet) per ottenere aiuti economici dall’Ue. Per questo la Commissione punta a sbloccare i finamenti promessi alla Tunisia secondo quanto previsto dal memorandum d’intesa di luglio. Reazioni positive anche dal la Francia. Ieri la premier si è sentita con Macron. Lo ha reso noto un comunicato dell’Eliseo, sottolineando che il ministro francese dell’Interno Gerald Darmanin "sarà in Italia nei prossimi giorni" per incontrare l’omologo Piantedosi. "I due leader – riferisce la presidenza francese – hanno convenuto della necessità di affrontare questa sfida con umanità e di rafforzare la cooperazione a livello europeo in linea con la politica perseguita durante la oresidenza francese del Consiglio dell’Ue, per trovare soluzioni efficaci immediate e a lungo termine a questa crisi e hanno discusso dell’azione congiunta che potrebbe essere intrapresa nel Mediterraneo centrale, compresa la prevenzione delle partenze".

Il Viminale e palazzo Chigi lavorano intanto alle misure straordinarie per i migranti annunciate l’altroeri da Giorgia Meloni e che saranno varate dal Consiglio dei Ministri di domani. Anziché in un decreto ad hoc, a Palazzo Chigi hanno deciso di inserirle in un emendamento al cosiddetto decreto Caivano, appena assegnato al Senato. Ci sarà certamente l’allungamento da 6 a 18 mesi dei termini per il trattenimento nei Cpr, i centri per i rimpatri dei destinatari di provvedimento di respingimento ed espulsione (in particolare chi ha commesso reati o ha messo i atto comportamenti violenti), e con ogni probabilità ci sarà anche la realizzazione di nuovi Cpr, che oggi sono dieci (di cui quello di Torino al momento chiuso) e diventeranno almeno uno per regione, ma con l’obiettivo di arrivare a quota 22-23 (2 per Lombardia e Sicilia e forse Lazio). Misure di emergenza, in attesa che l’Europa, a parte le belle parole, faccia qualcosa di concreto. Hai visto mai.