Obbligo vaccinale over 50, Costa: "Scatta dalla pubblicazione del decreto"

Il sottosegretario alla Salute chiarisce: "Non dal 15 febbraio. Lo Stato indennizza se si verificano danni causati dai vaccini"

Il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa (Ansa)

Il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa (Ansa)

Roma, 6 gennaio 2022 - Da quando scatta l'obbligo vaccinale per gli over 50?  A fare chiarezza sul nuovo decreto del 5 gennaio con le nuove misure anti Covid ci pensa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che precisa: "L'obbligo scatta da quando il decreto viene pubblicato", e non dal 15 febbraio. "Con i provvedimenti approvati ieri dal Cdm abbiamo cercato ancora una volta di anticipare e gestire questa situazione epidemica così delicata", aggiunge. "L'obbligo non è un tabù. Valuteremo settimana per settimana l'andamento dell'epidemia, a oggi - afferma - abbiamo previsto questa estensione che riguarda 2,5 mln di cittadini, una platea che rischia di più e quindi riteniamo che sia un provvedimento in grado di dare una risposta importante. Poi valuteremo".

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"Stato indennizza se danni causati dai vaccini"

"Sul tema del consenso informato, al di là delle modifiche e delle scelte che valuteremo nei prossimi giorni, già oggi in presenza di una vaccinazione di massa a tutela della salute pubblica lo Stato interviene e si fa carico e indennizza qualora ci siano dei danni ai cittadini, e c'è una sentenza della Corte Costituzionale che afferma questo", ha anche precisato Costa. "Quindi - ha detto - già oggi è così, se però ci sarà bisogno di un ulteriore chiarimento o provvedimento valuteremo nei prossimi giorni".

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"Giusto garantire scuola in presenza ai vaccinati"

Costa ha parlato anche della scuola. "L'obiettivo del governo è sempre stato quello di riprendere le attività scolastiche in presenza, limitando al minimo la dad. Le misure di quarantena per la scuola decise ieri dal Cdm, ma con un percorso condiviso con le Regioni, cercano di garantire il più possibile la didattica in presenza e quindi credo che sia giusto, di fronte ai ragazzi che si sono vaccinati, che a loro sia garantita in maniera più forte la didattica in presenza". "Tra l'altro - ha proseguito - ricordiamo che nella fascia 12-19 anni sono già il 75% i ragazzi vaccinati, una platea molto importante, e credo sia giusto garantire il più possibile la didattica in presenza a questa platea importante". "Quanto agli under 12 - ha concluso - la vaccinazione è iniziata da poco e siamo ancora al 10% ma confidiamo che anche in questa fascia si arrivi a una progressione e che si arrivi a un buon risultato, anche con l'appoggio dei pediatri che stanno dando una grande disponibilità".