Lunedì 22 Aprile 2024

Nuovo piano vaccini, si va avanti per età. Stop alle Regioni: regole uguali per tutti

Precedenza a chi soffre di gravi patologie o disabilità, via libera all’immunizzazione nei luoghi di lavoro. Il timore della fuga da AstraZeneca

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ROMA

Nessuna rivoluzione. Le categorie prioritarie – calate da 6 a 5 – nell’aggiornamento del piano vaccinale presentato ieri alle regioni resteranno come prima "l’età e la presenza di condizioni patologiche". Le anticipazioni che parlavano di criteri di età prioritari sono state smentite. Anzi, i disabili e le loro famiglie vengono (peraltro giustamente) inseriti in categoria 1 al pari delle persone ad elevata fragilità e tra le categorie prioritarie ‘scalano’ formalmente dalla categoria 6 verso l’alto (teoricamente in categoria 1 ‘parallela’) "il personale docente e non docente scolastico e universitario, le forze armate, di polizia e del soccorso pubblico, dei servizi penitenziari e di altre comunità residenziali" e si introduce una nuova categoria, quella dei lavoratori vaccinati dalle aziende, dato che si afferma che "sarà inoltre possibile, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, vaccinare all’interno dei posti di lavoro, a prescindere dal’età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte dei sanitari ivi disponibili".

Il piano non tiene conto delle potenziali problematiche del vaccino AstraZeneca, alla luce degli stop decisi precauzionalmente da alcuni paesi europei. Al momento in regioni come la Calabria, la Lombardia, il Lazio, la Sicilia e la Campania iniziano ad arrivare disdette di prenotazioni, e nei prossimi giorni le Regioni se ne attendono altre, pur se tutto il lotto sospeso è stato bloccato. Al ministero della Salute incrociano le dita e sperano che non sia necessario uno stop totale a questo vaccino, che ritarderebbe i tempi, considerando che nel 2° trimestre ne sono previste ben 10 milioni di dosi. Ieri comunque è stato finalmente approvato dall’agenzia europea Ema il vaccino di Johnson & Johnson, potenzialmente un ‘game changer’, dato che è monodose e ne sono previste 7.3 milioni di dose da aprile a giugno e 16 milioni nel trimestre successivo.

Nell’aggiornamento del piano dopo over 80 e Rsa restano in categoria 1 (quindi con priorità assoluta) "le persone estremamente vulnerabili" alle quali si aggiungono "le persone con disabilità grave (fisica, sensioriale, intellettiva e psichica) e familiari conviventi e caregiver". "Nell’ultima riunione con le Regioni anche su stimolo del ministro Stefani – il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini – avevo chiesto l’inserimento delle persone con gravi disabilita’ e di chi si prende cura di loro, tra le categorie prioritarie. Nel nuovo piano vaccini questa indicazione di buon senso è realtà, e ne siamo estremamente soddisfatti". La categoria 2 comprende ora "le persone tra 70 e 79 anni" e accorpa le ex categorie 2 (75-79) e 3 (70-74) originarie. Nella categoria 3 ci sono "le persone tra i 60 e i 69 anni" prima contenute in categoria 5 (55-69 anni) che ora viene divisa: quelli sopra i 60 salgono di priorità, quelli sotto finiscono in coda. In categoria 4 rimangono "le persone con comorbilità" ma solo quelle "di età inferiore ai 60 anni" (perché gli over 60 hanno ora la precedenza su di loro). In categoria 5 c’è "il resto della popolazione sotto i 60 anni": cancellata l’ipotesi di una priorità agli over 40.

Non basta. Il piano afferma che, al completamento della vaccinazione della categorie ricomprese nella fase 1 (sanitari e Rsa, ndr) "si potrà procedere in parallelo con la vaccinazione dei soggetti over 80 e dei soggetti ad elevata fragilità e dei disabili ". In parallelo anche "il completamento della vaccinazione del personale docente e non docente, delle forze Armate, di Polizia e del soccorso pubblico , delle carceri e di altre comunità residenziali" e "la vaccinazione dei soggetti di età dai 70 ai 79 e quella di età dai 60 ai 69". Fissate queste priorità è un via libera alle Regioni: vaccinate chi potete, prima che potete, con i vaccini che avete. Al piano delle priorità si aggiungerà il piano logistico che sta preparando il generale Figliuolo, e che sarà pronto in settimana.

Alessandro Farruggia