"Dobbiamo usare tutte le risorse possibili, dagli assetti della Protezione civile a quelli delle Regioni e delle forze armate". Così il generale Francesco Figliuolo, neo commissario straordinario anti Covid nell’incontro con le Regioni. E la novità del suo incarico è proprio che potrà disporre direttamente delle forze armate. A certificarlo è il decreto di nomina. Nel decreto, infatti, si riconosce che il commissario "può avvalersi, previa intesa con lo Stato maggiore della Difesa, di specifiche professionalità militari, degli assetti sanitari e logistici delle forze armate unitamente alle relative capacità di programmazione e pianificazione operative". Da notare che Figliuolo lavorerà "a titolo gratuito". Nell’incontro con le Regioni, al quale hanno partecipato anche i ministri della Salute Speranza e degli Affari Regionali Gelmini, Figliuolo ha detto che entro fine marzo sono attese altre 7 milioni di dosi. Andranno utilizzate sia nei 1.593 centri vaccinali oggi attivi, che verranno integrati con alcune centinaia di siti aggiuntivi (in buona parte militari) fino a quota 2mila. In questo modo, osservano fonti che stanno lavorano la nuovo piano vaccinale, si conta di passare dalle 180mila dosi somministrato l’altro ieri a 255mila di media per tutto il mese di marzo, raggiungendo questo mese le 7,9 milioni di dosi somministrate. Ad aprile partirà la vaccinazione di massa, sviluppata in base alle fasce d’età e integrata con le categorie (malati cronici, disabili, docenti), con l’aumento a 400-450mila dosi al giorno (12-13 milioni il mese), per salire a maggio a 500-550mila al giorno e nel mese successivo a 600-650mila dosi al giorno. In questo modo entro fine giugno potrebbero essere somministrate da 45,5 a quasi 50 milioni di dosi (su 52 milioni teoricamente disponibili). Figliuolo ha anche condiviso la proposta del ministro Roberto Speranza di creare una riserva (1-2%) di vaccini per la solidarietà tra territori: "Se ci sono territori ...
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