Nuovo Dpcm, Draghi prende tempo. Lockdown in stand-by, venerdì Cdm

Il governo attende nuovi dati, domani confronto con le Regioni. Speranza: "Chiusura weekend? E' un'ipotesi". Sileri: "Siamo nel pieno della terza ondata, ma non serve lockdown". Crisanti. "Necessario se si superano i 30mila casi al giorno"

Il premier Mario Draghi (Ansa)

Il premier Mario Draghi (Ansa)

Roma, 10 marzo 2021 - Vista la curva epidemica che continua a salire, la stretta ha le ore contate. Il governo ha in mano le proposte del Comitato tecnico scientifico e sta valutando quale tipo di misure adottare, con una eventuale modifica del Dpcm. La cabina di regia col premier Draghi, riunita oggi a Palazzo Chigi, ha valutato la situazione epidemiologica del Covid, con il bollettino che segna 22.409 casi e 332 vittime, ma attende di analizzare nuovi dati prima di arrivare alla decisione finale sulle misure da mettere in campo. Sulla stretta nei weekend, quindi, che potrebbe essere estesa a tutta Italia, "stiamo ancora valutando, anche perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore", spiega una fonte presente al tavolo di confronto. 

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I prossimi passi, comunica Palazzo Chigi, saranno esaminare domani i nuovi dati sulla diffusione del contagio, per poi fare tutti gli approfondimenti con le Regioni e le Province autonome: l'incontro, fra Governo e Regioni, è stato fissato alle 14,30. Con ogni probabilità, quindi, una decisione sulla stretta, che ormai appare inevitabile, verrà assunta nella giornata di venerdì, quando il Consiglio dei ministri valuterà l'adozione di eventuali misure. 

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Fonti presenti al tavolo hanno assicurato che il clima è nella riunione di oggi è stato sereno, sono state fatte valutazioni sulla situazione, compresa la 'corsa' dei contagi, e fatto il punto sulle proposte avanzate dal Cts. Comitato che, come noto, esclude un lockdown totale, ma è sostanzialmente favorevole a un giro di vite nei weekend in tutta Italia. Gli esperti hanno, infatti, consigliato un inasprimento delle misure, già dal prossimo weekend, per frenare la diffusione del Covid sospinta dalle varianti: zone rosse più rigide, movimenti limitati anche in zona gialla, chiusure nei fine settimana  Si valuta, per esempio, per le aree in giallo, la chiusura di bar e ristoranti nel weekend. Il Cts, fra l'altro, ha chiesto l'estensione della campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi. E, in serata, il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervendo durante la trasmissione 'Accordi e Disaccordi', ha spiegato che "la chiusura durante i weekend è una delle ipotesi che il governo sta valutando sulla base delle informazioni avute dal Comitato tecnico scientifico". Ma "l' impianto di fondo - ha detto il ministro - è quello di riportare la curva sotto controllo. La variante corre molto di più del ceppo originario, stiamo valutando con tutta l'accuratezza del caso, ma è opportuno muoversi in tempi stretti per riportare la curva sotto controllo".

A partecipare alla riunione di oggi il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, seguito dal presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Poi, oltre al presidente del Consiglio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro dell'Economia Daniele Franco, il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, quello dell'Istruzione Patrizio Bianchi, il Segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa, il Capo di Gabinetto Antonio Funiciello

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Bonaccini: "Stretta nei weekend può essere sufficiente"

Il presidente della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini (Ansa)
Il presidente della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini (Ansa)

Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, questa mattina ha detto: "Può darsi che la stretta nei weekend possa essere sufficiente". Rispondendo a una domanda a Mattino5, su Canale5, ha spiegato: "Io so che la gran parte dei presidenti di regione pensa che serva qualche misura restrittiva. Poi un lockdown, se si pensa a quello dell'anno scorso" - continua - non ci sarà, perché "non sarebbero chiuse le industrie e i cantieri". Ci vuole poi, "una valutazione territorio per territorio: io ho deciso la scorsa settimana le zone rosse per Bologna e Modena perché i contagi erano molto alti e ho voluto dare una stretta immediatamente, per arginare subito il contagio". 

Bonaccini ha sottolineato che "il Governo fa bene, su consiglio degli esperti e degli scienziati, a pensare a come dare una stretta robusta per qualche settimana. Perché c'è bisogno, quando si deciderà di riaprire, di non chiudere più". Il governatore ha detto di immaginare che sul punto "ci sarà un confronto nelle prossime ore". Il contagio, ha ricordato "sta crescendo in quasi tutto il Paese, i numeri sono preoccupanti. C'è una diffusione complessiva, qualche misura estesa al Paese serve per arginare quest'ondata".

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Sileri: "Rafforzare restrizioni"

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (Ansa)
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (Ansa)

Il sottosegretario alla Salute, invece,  Pierpaolo Sileri, intervenuto ad 'Agorà' su Rai 3, è sulla stessa linea: "Sicuramente siamo nel pieno della terza ondata" di Covid-19 "e i contagi continueranno a salire". Ma "ciò non significa che sia necessario chiudere tutta l'Italia" con un lockdown generalizzato, ha detto. "Sicuramente è necessario" invece "rafforzare le restrizioni in alcune aree del Paese dove le varianti" di Sars-CoV-2 "circolano di più e dove vi è pressione sui reparti ospedalieri", precisa il medico ed esponente del Movimento 5 Stelle.

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Crisanti: "Con 30mila casi al giorno chiudere tutto"

Le proposte del Cts secondo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia a Padova, vanno nella "direzione giusta ma va intrapresa con urgenza - commenta in un'intervista a La Stampa - la settimana prossima sarà cruciale: se il contagio supererà i 30mila casi al giorno bisognerà chiudere tutto". Solo la zona rossa può arginare la variante inglese? "In Inghilterra misure simili sono state sufficienti - osserva Crisanti - ma è molto importante che vengano seguite da tutti". I provvedimenti sono in ritardo? "Sono mesi che chiedo di contenere la variante inglese ma non mi hanno dato retta. Avremmo evitato tanti morti e questo mi rattrista".

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