Nuovo Dpcm: tensione sulla zona rossa. Cosa può cambiare dal 16 gennaio

Conte: "Impennata dei contagi, dobbiamo fare ancora sacrifici". Regioni contro i nuovi criteri per la zona rossa. Stretta sulla movida, asporto limitato per i bar. Scuola e impianti sciistici: si cerca la quadra. Il prossimo decreto potrebbe restare in vigore per 30 o 45 giorni. Allo studio anche la "zona bianca"

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Roma, 12 gennaio 2021 - Conto alla rovescia per il nuovo Dpcm che fisserà le regole anti Covid in Italia dal 16 gennaio (qui quando esce e le misure in bilico). Dopo l'incontro tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione di ieri, oggi si è tenuto il vertice tra Governo e Regioni. A convocarlo il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, in collegamento il ministro della Salute, Roberto Speranza. Le misure in arrivo, a quanto filtra, dovrebbero fornire qualche certezza in più agli italiani: si parla di un decreto in vigore per 30 o addirittura 45 giorni. "C'è un'impennata dei contagi in Europa", ha detto Conte al Tg3 durante una pausa caffé vicino a palazzo Chigi. "Gran Bretagna, Germania, Irlanda, adesso sta arrivando anche da noi. Non sarà facile, dobbiamo ancora fare sacrifici", ha aggiunto. Per l'ok definitivo al Dpcm si dovrà aspettare probabilmente giovedì mattina: dopo il passaggio in Parlamento mercoledì, verrà convocato un ulteriore incontro intorno alle 10.

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Zona rossa

Sul tavolo anche la discussa norma che - se inserita nel decreto - porterà l'ingresso in zona rossa con un tasso d'incidenza pari a 250 contagiati per 100mila abitanti. Una possibilità che non convince i governatori. "Con i colleghi delle Regioni abbiamo solo chiesto che i dati siano uniformi", ha precisato stamattina il presidente del Veneto Luca Zaia. "Il ministro, e anche noi - ha aggiunto - abbiamo concordato sul fatto che l'incidenza dei positivi è un fatto scientifico, ma funziona se tutte le Regioni fanno tamponi nella stessa percentuale sulla popolazione". E ancora: "Non si può paragonare chi come noi ne fa 60 mila al giorno con chi ne fa 400. È difficile allineare dati così. Forse qualcuno si è spinto avanti con le dichiarazioni, ora farà marcia indietro". 

Stando all'ultimo monitoraggio Iss, secondo il tasso d'incidenza, a rischio zona rossa ci sarebbero Veneto (454), Emilia-Romagna (242), Alto Adige (236), Friuli (205) e Marche (201). E oggi il governatore Attilio Fontana ha dichiarato che anche la Lombardia si sta "avvicinando" alla fascia di massime restrizioni. Anche Fontana si è allineato a Zaia e ha chiesto di "rivedere" il sistema dei parametri, "semplificandolo e rendendolo più legato alla realtà". 

Tra la ipotesi anche quella di un passaggio in zona arancione per le Regioni anche in presenza di un Rt basso se il rischio contagi indicato dai 21 parametri dovesse rimanere alto. Lo ha proposto Speranza durante la riunione, sarebbe un modo per "facilitare" gli ingressi in arancione. Confermato l'abbassamento della soglia dell'Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa.

Scuola

Sono circa 300mila gli alunni tornati in classe in Toscana, Abruzzo e Valle D'Aosta. Rinviata la riapertura delle scuole superiori nelle altre regioni, con gli studenti in subbiglio che indicono scioperi e organizzano flash mob in tutta Italia. "La Dad non può più funzionare", dice oggi la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Il tema scuola resta uno dei nodi principali su cui dovrà rispondere il nuovo Dpcm.

Nuove regole in arrivo

Da oggi, intanto, tutta Italia è in zona gialla rafforzata tranne Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto che restano arancioni.  Nel nuovo Dpcm dovrebbe essere prorogata la 'norma Bonafede', quella che vieta gli spostamenti tra regioni (anche gialle).

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Weekend

Si discute ancora se far scattare in automatico in tutta Italia, nei weekend, la zona arancione, così come accaduto il 9-10 gennaio. La misura implicherebbe la chiusura di ristoranti e centri commerciali, ma viene osteggiata da Italia Viva. In base alle ultimissime indiscrezioni, la bozza del nuovo Dpcm non conterrebbe alcun riferimento ai weekend 'automatici' in arancione.  

Zona bianca

Parallelamente, si studiano i criteri per definire la "zona bianca" che consentirebbe un sostanziale ritorno alla normalità. "Serve per dare un segnale al Paese", avrebbe detto Speranza.  Con la zona bianca verrebbero aperte tutte le attività, comprese musei, teatri, cinema e palestre, e un ritorno alla normalità. La nuova fascia più bassa di rischio scatterà con un Rt inferiore allo 0,5: ad oggi sono poche le regioni che potrebbero permettersela.

Bar e movida

Sul tavolo anche possibili ulterirori restrizioni alla movida, con il divieto di asporto per i bar dopo le 18. Confermata la chiusura dei locali alle 18 in zona gialla. Fonti di governo assicurano che il dpcm "si accompagnerà a nuovi ristori".

Visite a parenti e amici

La norma dovrebbe essere prorogata e consentire, in zona rossa, la possibilità di spostamenti all'interno del Comune verso un'abitazione privata per far visita a parenti e amici una volta al giorno (sempre al massimo in due persone, esclusi under 14, disabili e persone non autosufficienti conviventi). Il divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici "si è dimostrata una norma ragionevole che ha funzionato nel periodo natalizio. Credo che avrebbe senso confermarla", ha detto oggi Speranza. Il limite massimo di due persone a casa potrebbe valere per tutti e tre i colori attualmente previsti. 

In zona arancione, ricordiamo, ci si può già muovere liberamente all'interno del Comune mentre è vietato uscire dai confini comunali per visitare amici o parenti. Da capire come verrà declinata dal 16 la questione. Sicuramente resterà la raccomandazione, anche nelle zone gialle, a non ospitare in casa più di due persone.

Impianti sciistici

Uno dei nodi aperti è quello dello sci: la riapertura degli impianti di risalita in teoria è fissata per il 18 gennaio, anche se la data potrebbe nuovamente slittare. "Mi pare complicato vedere le scuole chiuse e gli impianti di sci aperti", ha detto ieri il ministro Speranza. 

Palestre e piscine

Altro nervo scoperto, si lavora per definire le modalità di un'eventuale riapertura, da definire quando e, soprattutto, in quali zone. Potrebbe risultare decisivo l'incontro tra il Cts e il ministro dello Sport Spadafora, fissato per il 12 gennaio. Si valutano deroghe per lezioni individuali.

Musei

Potrebbero riaprire, ma solo nelle zone gialle. Per Speranza il via libera rientrerebbe tra quei "primissimi segnali" da dare in ottica alleggerimento delle restrizioni.

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