Nuovo Dpcm Natale e spostamenti tra regioni: cosa può cambiare dal 3 dicembre

Unica (quasi) certezza: ci saranno due tempi. Possibile orario allungato per negozi e centri commerciali

Luminarie natalizie a Milano

Luminarie natalizie a Milano

Roma, 20 novembre 2020 -  Intanto una quasi certezza in vista di quello che viene già ribattezzato il Dpcm di Natale 2020: ci saranno due tempi. Se sarà confermata la curva dei contagi in discesa (qui il bollettino del 21 novembre), prima ci aspetta un periodo di regole morbide, anche per favorire la ripresa dei consumi e il rito dei regali di Natale (una spesa che supera i 5 miliardi, nei calcoli della Coldiretti). Poi si tornerà al rigore nei giorni veri e propri delle feste.

Natale 2020 col Covid, Zampa: "Cenone in pochi" (e forse anche spostamenti)

"Niente veglioni, cenoni. Baci e abbracci per questo fine 2020 dovranno essere rimandati“, ha avvisato il premier Conte. E anche alcuni governatori sono scesi in campo: "Non si faccia come in estate", l'appello del governatore del Piemonte Alberto Cirio.  Ma andiamo con ordine. Il decreto Natale dovrebbe essere varato il 3 dicembre per essere operativo dal 4 e accompagnarci fino alla vigilia delle feste. In alternativa, potrebbe essere allungato, con le opportune modifiche, per arrivare poi a un decreto specifico per i giorni di Natale. Su questa via di mezzo ci sarebbe il via libera anche del comitato tecnico scientifico. Il coprifuoco nelle zone gialle potrebbe slittare alle 23 o alle 24.

Negozi e centri commerciali

Orario allungato dei negozi, dalle 9 alle 22, per mettere insieme due esigenze, evitare gli assembramenti ma dare anche respiro a una categoria fortemente provata. Potrebbe scattare il numero chiuso per le strade dello shopping, insomma la regola degli accessi contingentati. Tra le ipotesi c’è anche quella di riaprire i centri commerciali nei fine settimana e nei festivi, probabilmente con ingressi contingentati e riservando le prime due ore di apertura agli over 65. Lo spiraglio s’intravede nelle parole di Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico: “Dopo il 4 dicembre i negozi e i ristoranti potranno probabilmente ritornare ad una seminormalità se rispetteranno quelle regole”. Ha poi chiarito, a scanso di equivoci: “Sarà una quasi normalità, non un liberi tutti". Insomma, saranno giorni più liberi ma fino a un certo punto. L'obiettivo resta semopre quello: scongourare la terza ondata a gennaio.

Impianti da sci

Confermata al momento  la chiusura, anche se è in corso una trattativa. Una bozza delle Regioni che sarà presentata lunedì in Conferenza per essere poi sottoposta al comitato tecnico scientifico prevede impianti sciistici chiusi nelle zone rosse agli sciatori amatoriali e in quelle arancioni attivi ma con riduzione del 50% delle presenze  rispetto alla portata di funivie e cabinovie.

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Spostamenti tra regioni

Il concetto è: nessun azzeramento delle regole anche se siamo sotto Natale, se una regione è rossa o arancione gli spostamenti non saranno consentiti. Quindi anche in questo caso la risposta dipende dalla curva dei contagi. Ma il punto resta ancora poco chiaro, perché trapela uno spiraglio possibile per consentire di raggiungere i parenti più stretti. 

Feste e cene

Si conferma il divieto di assembramento, che vale per i luoghi pubblici ma anche per le case. Potrebbe essere riproposta la raccomandazione di sei persone al massimo.