Nuovo Dpcm di Natale, Cirio avverte: "Non si faccia come in estate"

Miozzo (Cts): "Un Natale tradizionale ce lo dobbiamo scordare". Appello alla cautela dal governatore del Piemonte. Il lombardo Fontana: "I nostri dati sono da zona arancione". Toti: obiettivo negozi aperti. Giovedì incontro Governo-Regioni sui 21 parametri. Il ministro Boccia: "Un errore rendere discrezionali alcuni parametri senza il conforto della comunità scientifica"

Natale 2020, resta l'incognita su come potremo festeggiare (Ansa)

Natale 2020, resta l'incognita su come potremo festeggiare (Ansa)

Torino, 18 novembre 2020 - In piena pandemia da Coronavirus, la possibile riapertura a Natale, su cui sta lavorando (con molte pressioni) il premier Conte, e il prossimo 'cambio di colore' delle Regioni, continuano a far discutere. Il coordinatore del Cts, Angelo Miozzo avverte che "un Natale tradizionale ce lo dobbiamo scordare". È ormai certo che resteranno ancora chiusi i circoli e le strutture sportive, le palestre i cinema e i teatri, mentre uno spiraglio ci potrebbe essere per i negozi e i ristoranti, che potranno tornare "in semilibertà" se rispetteranno le regole che già hanno. E non sarà - spiega Miozzo - un "liberi tutti". Sul via libera, dal Piemonte arriva l'aut aut del governatore Alberto Cirio: "A Natale non si faccia come quest'estate, o a gennaio e febbraio arriverà la terza ondata", avverte. Insomma, "Vogliamo vivere un Natale normale, ma se immaginiamo di farlo come qualcuno ha vissuto l'estate, a gennaio o febbraio torneremo in questa situazione e non possiamo permettercelo", insiste ribadendo la richiesta della Conferenza delle Regioni di semplificare i parametri ("da 21 si passi a 5") per passare da una fascia all'altra delle zone a rischio. 

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Passaggio di colore

Intanto il governatore della Lombardia Attilio Fontana chiede un allentamento delle misure sulla sua regione alla fine delle prossime due settimane: "I nostri numeri di oggi - assicura - sono da zona arancione. Abbiamo raggiunto il picco, presto inizierà la discesa". Del resto anche Cirio rimarca: "Da venerdì scorso il Piemonte è potenzialmente in zona arancione. Il 30 novembre, se avremo mantenuto questi dati, potremo uscire dalla zona rossa e quindi avere una prospettiva di luce diversa".

Toti: obiettivo negozi aperti

Anche il presidente della Liguria Giovanni Toti immagina la sua regione passare a zona arancione: "Noi faremo di tutto per poter fare un Natale il più normale possibile, ovviamente in sicurezza - scrive su Facebook - Con le nostre città illuminate, le nostre tradizioni e le nostre famiglie. Con i negozi e i locali aperti, con la voglia di vivere a cui non possiamo rinunciare". E continua: "Lo faremo con prudenza e se le condizioni lo consentiranno. Ma dobbiamo mettercela tutta specie ora che i numeri di diffusione del covid consentono di coltivare un pò di speranza. Disegnare scenari apocalittici e togliere anche la speranza non aiuta nessuno".

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Parametri, incontro Governo-Regioni

E' fissato per giovedì 19 novembre alle 16 l'incontro in videoconferenza fra Governo e Regioni. La riunione convocata dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, arriva dopo la richiesta avanza dalla conferenza delle Regioni di un meeting urgente riguardante i 21 parametri previsti per stabilire le 'zone'. All'incontro parteciperanno anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro.

Il ministro Boccia intanto è intervenuto sul tema degli indicatori che assegnano le zone alle Regioni: "Se dovesse venir fuori dalla cabina di regia una valutazione scientifica sui parametri che può consentire a un parametro di essere ponderato meglio o in maniera diversa, chiaramente la Cabina di regia può dare un contributo. L'unica cosa che non possiamo fare è politicizzare i parametri, perché sarebbe un errore, ovvero rendere discrezionali alcuni parametri senza il conforto della comunità scientifica"..