Nuovo decreto: weekend arancioni. Ecco gli spostamenti vietati fino al 15 gennaio

Anche in zona gialla non si potrà lasciare la propria regione. La bozza del nuovo decreto: consentito andare a casa di amici o parenti

Migration

L’anno nuovo quasi come il vecchio: arriva il previsto giro di vite fino al 15 gennaio. Fino a metà mese sarà come minimo un Italia in zona gialla rafforzata, che diventerà arancione nel weekend. Ma le regole per mettere le regioni in zona arancione o rossa diventeranno più severe. Il che significa che da qui al 15 gennaio intere regioni potranno diventare subito arancioni o rosse molto più facilmente.

Il Cdm si è riunito in serata e ha discusso un decreto legge nel quale lo stop agli spostamenti tra Regioni viene prorogato fino al 15 gennaio, è confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5, resta in piedi il limite alle visite a parenti o amici per una sola volta al giorno ( nel limite di due persone ed escludendo dal conteggio gli under 14 e i disabili) e prevede che nel fine settimana del 9-10 gennaio scatteranno misure da zona arancione.

"Dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato – si legge all’articolo uno della bozza del dl – nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma".

Non basta. È confermata anche la limitazione agli spostamenti verso le case di parenti e amici. Fino al 15 gennaio "è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi".

Nei giorni festivi e prefestivi dello stesso periodo, le misure saranno ulteriormente inasprite: scatta cioè il "divieto di lasciare i Comuni, con l’esclusione della circolazione dai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, con l’esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia", bar e i ristoranti saranno aperti esclusivamente per la vendita da asporto e fino alle 18, mentre i negozi resteranno aperti.

Il decreto legge incide anche sui criteri sulla base dei quali le Regioni sono inserite nelle tre fasce. L’articolo 2 inasprisce infatti il sistema di calcolo dell’Rt (l’indice di contagio): la zona arancione scatterà con una soglia di contagio dell′1 e non più dell′1,25; quella rossa scatterà con una soglia dell′1,25 e non più dell′1,50. "In questo momento – ha detto prima del Cdm il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia – la cosa più importante è l’inasprimento delle soglie Rt, misura che è stata condivisa dalle Regioni perché tutti condividiamo la necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1. La prospettiva è il ‘bianco’ (per regioni sotto 0,5 di Rt, ndr) ma ne parleremo in vista del prossimo Dpcm. Fino al 15 gennaio ci sono queste misure e stiamo inasprendo le soglie. Tutte le valutazioni, compresa questa sulle aree bianche, è una cosa che è sul tavolo, tutti vorremmo tornare bianchi, ne discuteremo al momento opportuno". Cioè in vista del previsto Dpcm del 15 gennaio.

L’ultimo report dell Iss (il prossimo è atteso per domani o al massimo giovedì, secondo indiscrezioni sarebbero 6 le regioni a forte rischio zona arancione) afferma che al 27 dicembre "le Regioni Calabria, Liguria e Veneto hanno un Rt puntuale maggiore di 1, compatibile con uno scenario tipo 2 (con Rt da zona arancione, ndr)". "Undici regioni – osserva poi il rapporto – sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità". A breve sapremo.