Nuovo decreto Covid: le richieste delle Regioni a Draghi. Spostamenti e zone, si decide

Il premier ha convocato d'urgenza i governatori in vista del decisivo cdm di domani (lunedì). Verso la proroga al 27 marzo del divieto di spostamenti tra regioni e la revisione delle zone colorate. La piattaforma delle Regioni: "Stop zone, misure nazionali salvo specifici contesti a rischio"

Il tavolo del governo nel corso della riunione con le Regioni. Al centro Gelmini (Ansa)

Il tavolo del governo nel corso della riunione con le Regioni. Al centro Gelmini (Ansa)

Roma, 21 febbraio 2021 - Sono ore decisive per il nuovo decreto legge Covid che sarà adottato domani (lunedì 22 febbraio) dal consiglio dei ministri. Il premier Mario Draghi ha infatti convocato d'urgenza i governatori delle Regioni e i rappresentanti dei Comuni in videoconferenza.

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Spostamenti tra regioni: un altro mese di stop.

La riunione è durata due ore. Il governo è rappresentato dalla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini e dal ministro della Salute, Roberto Speranza;  in videoconferenza presenti i presidenti di Regioni, di Anci e rappresentanti delle Province. "Abbiamo avuto quasi 100mila morti in Italia, serve unità nazionale", l'appello della Gelmini durante il vertice. "Non servono divisioni, ma soluzioni". La ministra ha annunciato che porterà in Cdm il documento consegnato oggi dalle Regioni. Gelmini ha anticipato ai governatori la decisione di prorogare di 30 giorni il divieto di mobilità tra Regioni, che scade il 25 febbraio. "Non possiamo pretendere di chiamarvi a ratificare decisioni già prese - ha affermato Gelmini nel corso della riunione -, ma possiamo e vogliamo chiedervi di partecipare ad un processo decisionale che certo dovrà essere tempestivo, snello, ma che non potrà calare sulle vostre teste".

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Le richieste delle regioni

Accelerare la campagna vaccinale, rivedere la tempistica dei provvedimenti e la revisione dei parametri che regolamentano le zone, prevedere indennizzi anche per le chiusure locali e coniugare la sicurezza sanitaria con la ripresa economica. Sono queste le richieste che la Conferenza delle Regioni ha inoltrato al Governo e che saranno portate in Consiglio dei ministri. "Il sistema dei parametri per stabilire le limitazioni su basi certe, funziona, ha fatto tenere sotto controllo la curva e ci ha evitato un nuovo lockdown generalizzato. Per questo riteniamo che debba restare in vigore, anche se gli indici da utilizzare possono essere modificati sulla base delle indicazioni delle autorita' scientifiche al tavolo tecnico con le Regioni", ha sottolineato il presidente dell'Anci, Antonio Decaro. Inoltre "I ristoranti, a condizione del rispetto di protocolli rigidi sulle distanze, devono poter riaprire anche di sera: la consumazione al tavolo assicura condizioni di sicurezza maggiori rispetto agli assembramenti che purtroppo si creano fuori dai locali che fanno il servizio di asporto delle bevande, soprattutto con l'arrivo della bella stagione".

Il decreto

Dunque Draghi nei fatti dà seguito al suo discorso programmatico in cui aveva sottolineato la necessità di un confronto istituzionale con i territori. E non è causale che il cdm si tenga subito alle 9.30 del mattino. Si vuole evitare l'incertezza di provvedimenti che calano a poche ore dall'entrata in vigore.

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Sul tavolo ci sono due temi fondamentali: da un lato la proroga (che sembra ormai scontata) del divieto di spostamento tra le regioni gialle che scade il 25 febbraio e dall'altro la revisione del sistema a zone colorate che le Regioni chiedono ormai a gran voce da alcuni giorni.

Intanto escono già le prime anticipazioni della bozza di piattaforma che le Regioni hanno presentato al governo. In particolare le Regioni chiedono: "Stop zone, misure nazionali omogenee" (vedi sotto). 

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Spostamenti

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Il primo provvedimento sul quale il governo Draghi si misurerà riguarda appunto il divieto di spostamento tra le regioni gialle: divieto che una settimana fa era stato prorogato dal 15 al 25 febbraio: ultimo atto del governo Conte. Secondo quanto è emerso finora anche l'esecutivo Draghi sarebbe orientato - visti i numeri poco incoraggianti dell'epidemia dovuti anche al proliferare delle varianti - a mantenerlo: nella bozza del provvedimento si legge di un divieto prolungato di altri 30 giorni, con nuova scadenza fissata al 27 marzo (e non al 31, altra ipotesi che al momento sembra tramontare). Proroga alla stessa data anche per le regole sulle visite a parenti ed amici. Dal 28 marzo si pensa di lasciare libertà alle regioni gialle se ovviamente l'andamento della curva lo consentirà. Nel decreto che vedrà la luce nei prossimi giorni dovrebbe essere  confermata anche la norma che consente gli spostamenti tra comuni sotto i 5mila abitanti, nel raggio di 30 chilometri. Non è ancora chiaro se la possibilità verrà estesa anche ai comuni confinanti, ma situati in regioni differenti. 

Zone colorate

E' probabile che venga affrontato anche il tema della suddivisione delle regioni nelle zone colorate (bianca, gialla, arancione e rossa): le Regioni si sono spaccate sulla proposta del governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di istituire per almeno un mese una zona unica arancione in tutt'Italia. In ogni caso viene richeista una revisione dei parametri e una maggior certezza nei tempi per non  openalizzare con contine aperture e chisure le attività. Tutti temi che Draghi ha ben presenti.

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La piattaforma delle Regioni

Zone. "Occorrono misure nazionali di base omogenee, come avviene nel resto del mondo, che superino l'attuale zonizzazione, salvo prevedere misure più stringenti per specifici contesti territoriali laddove i parametri rilevino significativi scostamenti. Le limitazioni generali e quelle specifiche dovrebbero inogni caso tener conto dell'analisi dell'esperienza sin qui condotta, valutando le restrizioni che si sono rivelate più o meno efficaci, al fine di poter meglio soppesare quali attività sia necessario chiudere o limitare anche con protocolli aggiornati". E' quanto si legge nella bozza della piattaforma delle Regioni. "Il presupposto per assumere decisioni valide è individuare una strategia che si fondi su elaborazioni oggettive tecnico scientifiche sulla base delle quali la politica si assumerà la responsabilità della decisione". E ancora: "In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento".

Scuola. "Nel quadro della situazione epidemiologica generale e territoriale, sarebbe necessario qualificare l'attività scolastica (al pari delle altre attività) con un'apposita numerazione di rischio": è quanto si legge nella bozza della piattaforma di proposte che le Regioni presenteranno al governo. "Occorre, in ogni caso, implementare le forme di congedo parentale".

Cabina di regia. Un'altra richiesta delle Regioni è di inserire nella cabina di regia anche i ministri economici, in particolare quello dell'Economia e dello Sviluppo economico. "E'necessario, inoltre, condividere maggiormente i provvedimenti e garantire sempre i risarcimenti sia nel caso di provvedimenti restrittivi di livello nazionale che regionale - si legge nella bozza -. In questo contesto appare assolutamente necessario procedere ad un chiarimento sulle competenze statali e regionali al fine di allinearne la tempistica e la relativa efficacia".

Palestre e piscine

Il 5 marzo scadono anche i termini delle chiusure di palestre, piscine, cinema, teatri. Non è escluso che si cominci a parlarne già da domani mattina.