Mercoledì 24 Aprile 2024

Notte di guerriglia nel centro di Firenze Bombe carta e fumogeni, la polizia carica

Finisce nel caos la manifestazione non autorizzata in piazza Signoria. Divelte fioriere, spaccate telecamere e danneggiati cassonetti. Corteo degli ultrà anti-chiusure anche a Bologna. Cori e slogan contro il governo: "Ci stanno affamando, ora basta"

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di Emanuele Baldi

Le ansie della vigilia erano sembrate dissolversi ancora prima di prendere forma in una piazza Signoria deserta e illuminata di blu nevrotico dai lampeggianti delle camionette di polizia. Alle 21, ora X della manifestazione imbastita a Firenze senza nessuna autorizzazione, volta a contestare le misure governative anti Covid, e veicolata da giorni nel tam tam dei social tramite un volantino raffigurante la città incorniciata in un’inquietante fiamma da una mano anonima – secondo la digos vicina comunque ad ambienti di estrema destra – sotto Palazzo Vecchio c’erano giusto alcuni curiosi e riders di frettoloso passaggio.

Sospiro di sollievo? No. Firenze si è incendiata per davvero un’ora più tardi con aggressioni, cariche, contusi e arresti. Un film già visto, con diverse gradazioni di drammaticità, nelle scorse settimane. Prima a Napoli, poi a Roma, Milano e a Torino. Si riaffaccia così, con la violenza di ultras e antagonisti, la rivolta da marciapiede contro la stretta del governo a un passo dal lockdown. Firenze ennesimo tassello di una tensione sociale che cresce al galoppo.

Nel capoluogo toscano le prime decine di manifestanti si erano affacciate poco dopo le nove trovando l’accesso alla piazza sbarrato dagli agenti. Qualche parola grossa. Quando i contestatori – privi di sbocco verso la piazza civica fiorentina per i ’blocchi’ organizzati ovunque nel salotto buono della città, dagli Uffizi a piazza della Repubblica – si sono trasformati in un corteo sfilacciato di circa trecento persone diretto verso il Duomo si è capito che qualcosa sarebbe andato storto. Striscioni (’Ora basta’), slogan (’Libertà’), fumogeni, offese a giornalisti e polizia. Quindi una bomba carta, a significare l’inizio dei guai grossi. "Ci stanno affamando", il leit motiv della rivolta. Nessun simbolo politico, solo una macedonia di anime su di giri unite dalla la rabbia verso la gestione dell’emergenza sanitaria da parte del governo. Alle 22,30 il momento più critico con cariche, scontri, bottiglie lanciate dai manifestanti e volti insanguinati nell’elegante via Calzaiuoli, In piazza Santa Maria Novella poi due agenti contusi e tre arresti. Venti in tutto i fermati, la maggior parte provenienti da fuori Toscana.

Intanto di là dell’Appenninoera iniziata la protesta di Bologna con cori contro il governo e le prime tensioni. Molto folta, fra i manifestanti, la presenza di ultras del Bologna con i fumogeni rossi. L’allenatore della squadra, Sinisa Mihajlovic, aveva attaccato i decreti del governo definendoli fatti "a c... di cane".