Lunedì 29 Aprile 2024

"Nord e sud in competizione, troppa autonomia può essere pericolosa"

Gaetano Vecchione, professore di Economia alla Federico II di Napoli e collaboratore di Svimez. La vostra previsione è fosca, 10mila matricole in meno, fuggi fuggi dall’università.

"Dopo che il ministero ha introdotto la no tax area a 20mila euro e aggiunto sconti graduali fino a 30mila, le cose potrebbero migliorare".

Per voi l’esenzione va estesa.

"Sì, come succede in alcuni paesi scandinavi e del centro Europa, dove l’insegnamento universitario è considerato un bene pubblico e quindi è gratuito".

I rettori le provano tutte per tenersi gli studenti.

"Lasciare un’autonomia eccessiva potrebbe essere pericoloso. Certi atenei, siciliani, pugliesi o lucani, hanno abbattuto le tasse pur di riavere studenti impegnati fuori. Non condivido questa linea autonomista".

È concorrenza sleale?

"Di fatto sì. La competenza dell’università è centrale, va giocata con regole uniche. Poi questa è una prospettiva di breve periodo che non ripaga".

La situazione un giorno si potrebbe ribaltare.

"Se un domani il Politecnico di Milano dovesse decidere di azzerare le tasse agli studenti perché ha come sponsor una multinazionale, nessuno potrebbe alzare la mano e chiedere, scusate perché?".

Lo studio dovrebbe essere apertura, scambio.

"Però l’immigrazione intellettuale è un fenomeno molto serio che penalizza il sud e alla fine tutto il Paese. Non c’è un divario così marcato per l’offerta formativa, sicuramente una differenza dal punto di vista dei servizi".

Gli atenei piangono, storicamente le risorse non sono adeguate.

"Il nostro sistema è fortemente

sottofinanziato, ’vale’ appena 8 miliardi. Dalla riforma Gelmini in poi, chi va meglio ha più soldi, meccanismo perverso che scatena una guerra tra poveri. Quindi la periferia, fuori dall’asse Torino-Milano-Bologna-Roma-Napoli, ne risentirà sempre di più".

ri. ba.