Giovedì 18 Aprile 2024

Nonna Irma, a 93 anni volontaria in Kenya

Vicenza, tre settimane in Africa per aiutare i bambini di un orfanotrofio

Nonna Irma si imbarca per il Kenya

Nonna Irma si imbarca per il Kenya

Roma, 23 febbraio 2018 - Il cuore non invecchia mai. Soprattutto se è luminoso e pieno d’amore come quello di Irma, che a 93 anni, compiuti lo scorso novembre, ha lasciato la sua Noventa Vicentina per vivere un’esperienza di volontariato in Kenya. Una decisione rimbalzata sui social dopo che la nipote, Elisa Coltro, le ha dedicato un tenerissimo post su Facebook. E che ora, stupita da tanto clamore, è preoccupata che nonna Irma, schiva per natura, possa non gradire la ribalta delle cronache. «Non immaginavo che sarebbe successo tutto questo – racconta – mia madre mi ha inviato le sue foto in partenza all’aeroporto e vedendola, così fiera, con la valigia rossa e il bastone, mi sono talmente inorgoglita che ho scritto quel post».

Elisa, lei ha definito Irma una ‘giovanotta di 93 anni’. Che carattere ha veramente?  «Mia nonna ha avuto una vita difficile, ma non si è mai arresa, continuando a coltivare curiosità positiva e disponibilità verso il prossimo. Ha una forza d’animo davvero fuori dal comune; ha dedicato la sua esistenza alla famiglia e ad aiutare chi le stava vicino. La amo profondamente e cerco di seguire tutti i giorni il suo esempio».

Perché ha scelto di partire per l’Africa? «Una coppia di amici di Vicenza, marito e moglie, si reca ogni anno per un mese in un orfanotrofio del Kenya, fondato da un missionario veneto. Lei si occupa dei bambini, lui fa piccoli lavori di manutenzione. Mia nonna ha deciso di non accontentarsi più di devolvere offerte, ma che voleva rendersi utile di persona. E ha convinto mia madre a partire. Le ha detto: ‘Andiamo in Kenya. Anzi, io vado, se mi accompagni sono contenta’»

Sono arrivate a destinazione? «Sì , due giorni fa. Mi hanno mandato un messaggio, ma sto avendo molte difficoltà a comunicare con loro perché in quella zona i collegamenti in Rete sono alquanto scarsi». 

Sua nonna gode di buona salute o è stato complicato organizzare il viaggio? «Ha qualche acciacco, ma per la sua età non ci possiamo lamentare. Pensi, (ride ndr.) che il viaggio è stato invece rimandato un anno fa a causa di un problema di salute di mia madre. Mia nonna sarebbe partita molto prima».

Come si è preparata all’esperienza? «Era felicissima. Ha sempre fatto donazioni per sostenere le attività dell’istituto, perché ha massima stima del missionario che lo gestisce. Da tempo desiderava però entrare in contatto diretto con quei bambini. Mia nonna sa fare anche tanti lavoretti, in particolare costruisce scatole e ha detto proprio che le sarebbe piaciuto insegnare loro a fare questo».

Quale dote di Irma le piacerebbe possedere? «Sicuramente la sua capacità di non arrendersi di fronte a nulla. Lei è un vulcano. Quando sono in preda alle mie paure, la guardo, penso a quella che è stata la sua vita, a come è stata capace di uscire da situazioni davvero dolorose e complesse, e allora mi dico ‘cosa c’è da temere?’»

Quanto tempo si tratterrà in Kenya? «L’intenzione è di restare tre settimane. Ma conoscendo la sua grande energia sono pronta a scommettere che potrebbe anche decidere di rinviare il rientro. Ha detto che le sarebbe piaciuto anche vedere il mare dell’Africa. E sono sicura che troverà il modo di farlo».