Non sopporto gli avvocati del diavolo

Giorgio

Comaschi

Lo spirito di contraddizione. Una forma della mente tipicamente italiana, nostra. Ci sono delle persone che ne fanno una regola di vita. Esempio: "Ho la pancia, mangio troppi dolci". Risposta: "No, non è che sono i dolci, ma sono soprattutto le bevande gasate e la birra". È una tecnica. Se tu avessi detto: "Ho la pancia bevo troppe bevande gasate e troppa birra", il "negazionista della porta accanto" ti avrebbe risposto: "No, non è che bevi troppa birra, è che mangi troppi dolci".

I Contrarioni. Un popolo che ha conquistato la terra ormai. Qualsiasi teoria o frase è da smontare. Sono ovunque. E la controteoria è in agguato. Il mettere becco. Il famoso "avvocato del diavolo". Ma chi è poi questo avvocato del diavolo? Tu dici una cosa e c’è subito quello che dice: "Scusa eh, faccio l’avvocato del diavolo…", poi dà ragione a un altro che non sei tu o ti ribalta la cosa che stai dicendo mettendotene sotto il naso un’altra. Il famoso avvocato del diavolo, questa l’unica certezza, è un rompipalle, e basta. La fa di lavoro. Ma la categoria si estende ultimamente anche a quella dei ristoratori. Vi tengono d’occhio. State mettendo il formaggio su uno spaghetto al pesto e intervengono: "No lì non ci va il formaggio". Ma come? A me piace il formaggio. Io lo metterei su tutto, anche su una carota lessa e tu cosa vuoi? Altro intervento "Ah no, il tortellino non va alla panna, orrore". E se io lo voglio alla panna? Perché devi essere tu a decidere cosa ci va o non ci va su un piatto? Un mio amico una volta, quando il ristoratore lo ha interrotto mentre metteva il formaggio dicendo che non ci stava bene, si è alzato zitto, ha piegato il tovagliolo ed è andato via. Altro esempio: arriva in tavolo un fritto di pesce e voi ci spremete il limone. "Frase del ristoratore che appare come un avvoltoio: "Non metterà mica il limone sul fritto di pesce eh?". Ma perché? Perché mettono becco, perché dicono sempre il contrario? Ci volete lasciare in pace una buona volta?