Giovedì 25 Aprile 2024

Non solo vip, la dura vita degli influencer

Sognando Chiara Ferragni: chi non è abbastanza famoso guadagna (solo) 50 euro a post. Una società ha redatto il tariffario

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di Claudia Marin

Non tutti trasformano in oro ogni cosa che toccano, come Kim Kardashian, Chiara Ferragni o Dwayne Johnson (@therock), il re Mida del mondo social. Ma fare l’influencer su questa terra pare sia comunque un buon affare, già a livello medio e soprattutto su Youtube. E l’Italia non fa eccezione. DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, ha redatto il primo "listino" dedicato al mercato italiano dell’influencer marketing e i "conti in tasca" delle nostre star grandi e piccole non sono affatto cosa da poco.

Quanto guadagna un influencer in Italia? Dipende. Tanto su YouTube, molto meno su Facebook; tanto per un video, meno per una foto; tantissimo se è un Mega Influencer, meno (ma non poco) se è un Nano. Per calcolare il compenso medio di un influencer sui social occorre tenere conto di una serie di elementi. Partendo dalla classificazione degli influencer sulla base di tre fattori analitici (numero di follower, Engagement Rate e tasso di conversione) i ricercatori hanno ponderato i risultati finali compenetrando i dati per piattaforma e tipologia di collaborazione. Il tariffario riflette la diversità della professione sulle varie piattaforme: cambiano i compensi perché cambia il lavoro dell’influencer. Un influencer di piccole dimensioni può portarsi a casa dai 50 ai 250 euro per post, come un collega di Instagram o TikTok che, però, ha bisogno della metà dei follower per assicurarsela, e infinitamente meno di uno youtuber.

Più cresce la fanbase, più la forbice si allarga e gli influencer di Facebook appaiono davvero come i più poveri: un Mega Influencer (scalino più alto della classifica) può sperare di guadagnare massimo 5mila euro a post, ben lontani dai 25mila di YouTube o dai 15mila di Instagram e TikTok. Proprio perché è più dura crearsi il seguito e realizzare video anche piuttosto articolati richiede tempo e perizia, YouTube è la piattaforma dove si guadagna di più. Instagram e TikTok risultano appaiati nel mezzo. Sono canali diversi, con target e modalità di fruizione non assimilabili, ma sono piattaforme affollate di influencer di tutte le categorie. Possono guadagnare dai 50 euro a post fino a migliaia, senza contare le cifre esorbitanti delle celebrità.

"In Italia – spiega il Ceo di DeRev, Roberto Esposito – confondiamo ancora la figura del content creator con il vip, quando invece i social sono abitati da migliaia di influencer che non sono famosi se non presso il proprio pubblico, spesso di nicchia e molto fidelizzato. È in questo scenario che si gioca una partita economica fondamentale, per chi ambisce a quella che oggi è una vera e propria professione, ma anche per le aziende e i brand".

Ma chi sono gli influencer e come attraggono i loro seguaci? Un influencer, spiegano gli autori della ricerca, non è soltanto un personaggio popolare sul web, ma un protagonista attivo in grado di generare (o condizionare) un certo tipo di opinione pubblica. Deve saper creare contenuti per i canali social capaci di ingaggiare i followers. Concetto che li distingue dalle celebrità che possono ugualmente attivare partnership commerciali con i brand, ma che seguono logiche personali in base al proprio specifico posizionamento e alla propria potenzialità di raggiungere un pubblico vastissimo e generico. Un influencer specializzato in un determinato settore o specifica nicchia, invece, deve dimostrare di conoscere il mercato di riferimento, di saperlo raccontare e di poter coinvolgere la platea dei suoi fan. Certo è che viene premiata, insomma, la capacità di farsi largo tra una concorrenza serrata e l’obbligo di affermarsi con una reputazione e dei contenuti capaci di attirare e trattenere l’attenzione. Infine, va tenuto conto che, su qualsiasi piattaforma, il costo di un post oscilla nel range di riferimento sulla base del tipo di collaborazione, ovvero se si tratti di semplici forme di Brand Ambassador e affiliazioni, o delle più complesse come Branded Content (anche Unboxing), Campagne continuative e Takeover (l’influencer gestisce direttamente i canali aziendali per un periodo di tempo predefinito).