Mercoledì 24 Aprile 2024

Non solo balletti TikTok aiuta pure a vendere libri

Simone

Arminio

Il secondo libro più letto di questa torrida estate è un romanzo rosa americano della scrittrice americana Colleen Hoover, ed è arrivato in Italia con il nome originale in inglese: It Ends With Us. Fino a qui non ci sarebbe poi nulla di strano, se non fosse per due piccoli particolari. Il primo è che il libro è del 2016, ben sei anni fa, il che nel mondo frenetico dell’editoria corrisponde ad almeno due ere geologiche. Il secondo è che a riportarlo in auge e spingere così tanto le sue vendite (42.705 copie nel 2020 in America e ben 768.700 nel 2021, senza contare quest’ultima estate di record mondiale) è stato il social più digitale e giovanile del momento, ovvero TikTok, con la sua platea di minorenni e i loro video virali di un solo minuto. Il miracolo infatti è che, in quel marasma di video virali, di scherzi, imitazioni e gente che twerka, a diventare altrettanto virali sono stati anche i cosiddetti ’booktok’. Che a ben guardare non sono semplici recensioni di libri, ma video di utenti che, chiusa l’ultima pagina di un romanzo, con gli occhi ancora luccicanti di commozione o scuri d’indignazione, condividono le emozioni che quel libro ha suscitato loro, convincendo decine di altri lettori a cominciarne la lettura. Un fenomeno che solo nel 2021 ha generato nel mondo 7,2 miliardi di occorrenze dell’hashtag #booktok (e 28 milioni per #booktokita).

Ma questo abbraccio tra il medium più moderno, TikTok, con quello più antico, il libro, forse allora non è affatto un miracolo. Andrebbe derubricato a fatto umano, con tante scuse ai più giovani e alla loro tanto vituperata modernità. Ci dimostra, infatti, con buona pace di Marshall McLuhan, che il medium non sempre è il messaggio, e che la carta può parlare con il digitale rimanendo più viva che mai. Dunque buona lettura. Magari col sottofondo di un buon vinile, che era dato per morto e oggi è tornato a dominare le vendite musicali. E #ciaone ai mingherlini cd.