Mercoledì 24 Aprile 2024

"Non siamo ancora finiti nel baratro Ma senza pace salta tutto il sistema"

L’economista Poma: "In pericolo anche le imprese migliori se la guerra va avanti"

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Si è scatenata la tempesta perfetta sull’economia italiana?

"Sì, anche se è iniziata già l’anno scorso, prima della guerra. Ma non siamo ancora sull’orlo del baratro e della recessione", risponde Lucio Poma, capo economista di Nomisma.

Gli allarmi di imprenditori e consumatori sono esagerati?

"Guardano più al bicchiere mezzo vuoto anche se i problemi sono profondi e radicali. La crisi dei semiconduttori che dall’anno scorso frena le produzioni a partire dall’auto. La corsa dei prezzi del gas, cominciata a settembre con il no della Germania al Nord Stream2, e in generale delle materie prime, iniziata sempre nel 2021 per la ripartenza simultanea di Usa, Europa e Cina".

Che danni sta provocando la tempesta?

"Finora l’Italia e le sue imprese, anche se non tutte, hanno dimostrato la capacità di reagire meglio rispetto alla Germania, basta osservare la crescita a marzo del fatturato delle aziende e a maggio della fiducia e dell’occupazione. Ma…".

Ma?

"Se i rincari delle materie prime e il conflitto dovessero durare fino a fine anno anche le imprese migliori potrebbero sfilacciarsi: un conto è erodere la marginalità un altro andare in perdita".

La pace basterebbe?

"Servirà, ma il conflitto è solo una parte del problema. Qualche anno fa anche chi abita in campagna ha messo il condizionatore perché il caldo estivo ormai è strutturale. Così devono fare le imprese, ovvero capire come posizionarsi su un mercato profondamente cambiato e dal quale non si tornerà indietro anche quando finirà la guerra".

Achille Perego