Giovedì 18 Aprile 2024

Non può prevalere l’istinto È la sconfitta dell’Intelletto

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Cardinale Matteo Maria Zuppi,

“Paolo e Fancesca

amanti colpevoli“...

"Il vero motivo della condanna di Dante a Paolo e Francesca è la razionalità, la ragione: Dante, che fa dell’intelletto, dell’uso di quel talento, la chiave per la vita non può accettare che tutto sia ridotto all’istinto, e che l’istinto prevalga così sulla ragione": è questa la base della tesi sostenuta dal cardinale Matteo Maria Zuppi. Secondo il cardinale, quando Stefano Bonaga dice che all’istinto non si può resistere, dice qualche cosa a cui lui stesso non crede, perché la ragione è quella con la R maiuscola e l’amore è quello con la A maiuscola, ed è quell’Amore che è assente tra Paolo e Francesca.

Il problema – secondo Zuppi – non è cedere all’istinto, non è l’adulterio, il problema è che c’è solo l’istinto, solo l’adulterio. L’Amore manca del tutto anche nella ricostruzione di Francesca, che è l’unica che parla a Dante, perché Paolo sta zitto. Ragione e desiderio sembrano quasi opposti.

"Perché Dante li condanna? – continua Zuppi – In effetti non è solo un problema di Dante… Perché in effetti tu ti ritrovi quello che sei e sarai, quello che hai fatto, nella vita e dopo la vita. Insomma, raccogli quello che hai seminato. Paolo e Francesca fanno simpatia, Francesca soprattutto fa simpatia, ha 15 anni, le fanno credere che sposerà un bellone e poi si becca il fratello del bellone che è zoppo: perché sono all’inferno? Ci sono altri adùlteri che ne hanno combinate di tutti i colori e stanno in purgatorio… Ebbene, ecco perché: perché in Francesca c’è solo l’istinto, Francesca non riesce a superare o uscire da quell’istinto che è più forte di lei".

E si torna al problema di ragione e desiderio… "Sembra che alla fine – dice Zuppi – il desiderio spenga la ragione o che la ragione sia contro l’istinto e non faccia vivere la passione. E sembra che qui si sia contro l’Amore. Invece soltanto la passione e la ragione fanno sì che l’istinto non sia qualcosa che ti faccia perdere, ma sia qualcosa che tu possa usare per essere te stesso. Il problema non è l’istinto, insomma, ma se l’istinto non trova la ragione. Questo è fondamentale, altrimenti in fondo avrebbero ragione Paolo e Francesca e avrebbero ragione a vivere in maniera istintiva e a farsi condurre dalle passioni. Ma è contro la passione farsi condurre dalla passione: per vivere bene la passione c’è bisogno dell’altro, che in questo caso è l’Amore con la “A“ maiuscola. C’è bisogno di quella ragione che l’Amore ci ha affidato, di quell’intelletto che ti permette di capire e vivere pienamente l’istinto".

Benedetta Cucci