Giorgio
Comaschi
Succede sempre dopo i pranzoni. Quello di Natale è stato il classico, ma anche quello di Capodanno non è stato da meno. Nel pomeriggio del pranzo di Natale o la mattina del Capodanno, la frase più diffusa nelle famiglie italiane è: "Oh, io vi dico subito che stasera non mangio!". E poi, per rafforzare il concetto: "Ma non è che dico che non mangio poi cedo e mangio qualcosa, no, proprio non mangio, quindi fate voi…". Nessuno a memoria d’uomo ha mai tenuto fede a questo proclama, sbandierato ogni volta con forzata enfasi. Alla frase non mangio, c’è sempre uno che dice: " E va là, che quando siamo verso le otto, otto e mezza un po’ di languorino ti viene". Risposta: "No, ti ripeto che non mangio, non ci riuscirei neanche". Bene. Si arriva alla sera e qualcosa arriva in tavola, qualche crostino, qualche tartina, poi la mamma fa: "Oh se volete due spaghetti io ve li faccio volentieri se volete…". "Nooo, lascia stare, stiamo bene così…". Poi, il momento fatidico. Qualcuno dice: "Semmai mettiamo qualcosa lì in mezzo!", e fa il gesto della mano a trivella con le dita unite rivolte verso il basso. Lì crolla tutto.
Il "mettere in mezzo qualcosa" vuole dire togliersi qualsiasi responsabilità, per poi strafogarsi immediatamente dopo di robe spaventose. Quello che aveva detto che non mangiava, prende prima un crostino col salmone rimasto, poi vede due torroncini e ne addenta uno e attacca con le noccioline americane (sui tavoli delle feste ci sono montagne bucce di noccioline). Qualche perfido commensale poi, va a fare due crostini con burro e acciughe e il "non mangiatore" ne prende subito due. "Solo questo poi basta, giuro!", dice. Poi arriva il colpo decisivo della mamma: "Allora io faccio due spaghetti dai, sono rimaste due vongole…". Ecco il patatrac. Qualcuno dice, con espressione mesta, rassegnata: "Mai sì dai, ma proprio due due eh!". E poco più tardi, andando via: "Oh io comunque domani, giuro che non mangio". Gli altri si guardano. Sorridendo.