Mercoledì 24 Aprile 2024

"Non ho mai pensato di dimettermi" La confessione del Papa alla radio

Bergoglio e il recente intervento al colon: devo abituarmi ad avere 33 centimetri in meno di intestino

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di Nina Fabrizio

L’intervento al colon di inizio luglio ha richiesto molte ore di sala operatoria, più del previsto, una degenza di dieci giorni con il divieto di lavorare (che ha trasgredito), e dal punto di vista della comunicazione è stato gestito dal Vaticano con informazioni ombrose e centellinate, dopo l’ordine ai medici che lo hanno avuto ‘sotto i ferri’ di non proferire parola alcuna con i giornalisti. In questo clima, attorno all’operazione di papa Francesco dovuta a una stenosi diverticolare a inizio estate, si è scatenato di tutto. Dalle voci di un tumore, le prime a rimbalzare dal decimo piano del policlinico Gemelli alle sacre stanze vaticane, fino a quelle più recenti di imminenti dimissioni, addirittura avanzando la data di dicembre.

Così a fare piazza pulita dei rumors ci ha pensato lo stesso Bergoglio, abile comunicatore: "Dimissioni? Non mi è nemmeno passato per la testa!", ha detto in una lunga intervista alla radio spagnola Cope. Sulla sua salute, fatto del tutto inusuale, Francesco ha sciorinato dettagli: "Mi hanno tolto 33 centimetri di intestino", "ora posso mangiare tutto", e "prendendo i medicinali" adeguati, mantenere una fitta agenda. In effetti, il Papa nella sua residenza di Santa Marta si muove autonomamente, non ha bisogno di carrozzine o deambulatori, tra dieci giorni partirà per la Slovacchia e l’Ungheria ("Non so se vedrò Orbàn, dipende da lui" ha precisato sul presidente anti-profughi) e tra i suoi impegni a breve potrebbe entrare anche un nuovo viaggio internazionale tra Grecia e Cipro (in funzione di contenimento dell’islamismo turco). "Ogni volta che un Papa è malato c’è sempre una brezza o un uragano di Conclave", ha aggiunto con malcelata stizza. Quello che ha infastidito il Pontefice sono state le manovre dei soliti oppositori, già partiti nei giorni scorsi addirittura in goffe consultazioni su un ipotetico successore.

Ciò che invece è più probabile è che non manchi molto alla pubblicazione di nuove norme sull’istituzionalizzazione della figura del Papa “emerito” (di fatto Ratzinger è un precedente tutto da normare nella Chiesa cattolica) che potrebbe riscrivere le regole del Conclave. Con la radio Cope, Francesco ha toccato anche la crisi afghana puntando il dito contro gli Stati Uniti, rei di aver lasciato "il popolo afghano al proprio destino", con "inganno" o, forse, si corregge, "con ingenuità". Poi si confonde, attribuendo ad Angela Merkel, affermazioni di Vladmir Putin che dicono però molto anche del suo pensiero: è "irresponsabile" intervenire con la forza in un Paese "ignorando le tradizioni del suo popolo". Infine, da Bergoglio anche una parola chiarificatrice sul caso dell’ex cardinale Becciu, ora a processo: "Voglio con tutto il cuore che sia innocente. Tra l’altro è stato un mio collaboratore e mi ha aiutato molto. È una persona che stimo molto, ossia il mio auspicio è che ne esca bene. Ma, diciamolo, è una maniera affettiva della presunzione d’innocenza. Oltre alla presunzione d’innocenza, ho voglia che ne esca bene. Sarà però la giustizia a decidere".