Mercoledì 24 Aprile 2024

Non fece uccidere l’amica ai Caraibi Un anno di cella, italiana prosciolta

Una 59enne di Carpi fu torturata e strangolata, lei: voglio solo tornare a Modena. Libero il presunto complice

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di Maria Silvia Cabri

e Valentina Beltrame

Sono stati scagionati dopo un anno dal giudice del distretto di Higuey i due italiani accusati di essere i mandanti dell’omicidio di Claudia Lepore, la 59enne di Carpi (Modena) uccisa e nascosta nel frigorifero della sua villa a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, nel gennaio 2021. A processo per l’atroce delitto finirà solo Antonio Lantigua, detto ’El Chino’, che subito dopo la scoperta del cadavere aveva ammesso l’omicidio chiamando in causa la modenese Ilaria Benati e il pistoiese Jacopo Capasso: "Mi hanno pagato 200mila pesos (circa 3mila euro, ndr) per ucciderla", aveva detto.

Erano stati proprio loro a denunciare alla polizia la scomparsa di Claudia. "Finalmente sono libera, è stato l’anno più brutto della mia vita", ha detto ieri Ilaria Benati, 44 anni, al suo avvocato, Luca Brezigar, quando in Italia era notte. "Voglio tornare a casa, a Modena, da mia mamma e da mia nonna. Finirò di scrivere il mio libro sull’esperienza in carcere e porterò avanti il mio progetto di aprire una fondazione a nome di Claudia per tutte le detenute della Colon14 (il nome dell’istituto penitenziario caraibico)". Al rientro Ilaria dovrà fare i conti con la giustizia italiana: "Abbiamo dalla nostra la sentenza appena emessa, la produrremo, tradotta in italiano, alla procura di Modena", ha detto l’avvocato Brezigar. Lantigua, 46 anni e un precedente per omicidio, dovrà rispondere di violenza sessuale, omicidio e occultamento di cadavere. Il corpo di Claudia Lepore venne trovato straziato dalle sevizie inflitte dall’assassino che ha infierito sul corpo con grande crudeltà. L’uomo, dopo il delitto, era fuggito sperperando i soldi rubati a casa di Claudia giocando a dadi: era stato rintracciato dopo aver usato la carta di credito della vittima. Amico di Claudia, aveva effettuato alcuni lavori di edilizia nella grande villa in cui la donna era andata ad abitare da sola, dopo che i rapporti con l’amica Ilaria Benati si erano deteriorati. Le due erano partite da Modena oltre dieci anni fa con il sogno, realizzato, di trasferirsi a Punta Cana, dove avevano gestito un B&b. Dopo anni felici, però, il progetto di vita era naufragato. Anche se negli ultimi tempi si erano riappacificate, pare che tra le due ci fossero dei dissidi economici.

La famiglia di Claudia, inoltre, ha sempre sostenuto l’esistenza di un testamento mai ritrovato. "Purtroppo la distanza ci impone limiti operativi di non poco conto – spiegano gli avvocati della famiglia Lepore, Enrico Aimi e Giulia Giusti –. Se da un lato siamo soddisfatti per il rinvio a giudizio dell’imputato principale, dall’altro ci riserviamo di analizzare con assoluta meticolosità e altrettanta freddezza le motivazioni della sentenza che ha portato al proscioglimento dei due connazionali. Vogliamo vederci chiaro. Non escludiamo infatti di impugnarlo qualora dovessimo riscontrare errori tecnici o contraddizioni logiche in fatto".