Non facciamo scherzi per Natale. Gli italiani bocciano nuove chiusure

Uno su tre si oppone a restrizioni generalizzate: vanno applicate ai No Vax. Stretta del Viminale sulle proteste

Sondaggio su rischio lockdown

Sondaggio su rischio lockdown

Roma, 10 novembre 2021 - Lo spettro di un Natale segregato manda in bestia gli italiani. È bastato ascoltare il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ’sconsiglia’ di volare all’estero per le vacanze, o risme di pneumologi e infettivologi affrettarsi nel bandire mega tavolate e mascherine calate per le feste in famiglia, a farci urlare (per ora solo in coscienza): no, non scherziamo, niente nuove restrizioni sotto l’Albero, abbiamo già dato lo scorso anno.

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Sondaggio su rischio lockdown
Sondaggio su rischio lockdown

Con questi timori a ronzarci in testa, è inevitabile che cresca nel Paese l’insofferenza verso le manifestazioni No Vax e No Green pass, viste come mine d’innesco per pericolosi focolai d’infezione da Covid-19. Quanto accaduto a Trieste, all’indomani delle proteste dei portuali, sta segnando (eccome) l’immaginario collettivo. Ne è prova il fatto che un quarto della popolazione (stando a un sondaggio Swg) imputa proprio a cortei e sit-in negazionisti la salita della curva pandemica nelle ultime settimane (ieri oltre 6mila nuovi positivi e 68 decessi, con un balzo significativo rispetto ai 38 delle 24 ore precedenti). La differenza insomma la sta facendo, in seno a quella che un tempo (gli Anni di piombo) si chiamava ’maggioranza silenziosa’, il rischio concreto di un giro di vite del governo per contenere gli effetti di una quarta ondata, attesa a ridosso del Natale.

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No a restrizioni generalizzate

Sono due su cinque gli italiani che si aspettano un periodo diforti restrizioni, se non un vero e proprio lockdown, nei mesi a venire. Era il 73% nel giugno scorso. Ma, rimanendo sempre ai dati di Swg, un connazionale su tre non ne vuole assolutamente sapere di misure generalizzate (perfette per appena il 12% dei cittadini): queste vanno semmai ’riservate’ ai soli non vaccinati, a dimostrazione ulteriore di come la retrorica No Vax sia sempre più osteggiata dalla popolazione. Il modello diventa così l’Austria dove è stato introdotto un lockdown selettivo a danni dei contrari al -siero a oltranza.

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Rischio lockdown

Intendiamoci, i numeri in Italia, complice in primo luogo l’ampia copertura vaccinale (siamo al top in Europa: l’86,5% degli over 12 ha ricevuto almeno una dose, l’83,7% entrambe le somministrazioni di base), non lasciano intravedere nell’immediato scenari in salsa inglese o tedesca (decine di migliaia di nuovi positivi al giorno e centinaia di morti ogni 24 ore). Tuttavia per il prossimo Natale, complice l’innalzamento della curva pandemica, non si può certo escludere un nuovo ’galateo’ su come trascorrere le festività con amici e famigliari. Dal numero d’invitati a casa, tavolate comprese, a un ripristino del coprifuoco per non intasare strade e negozi che potrebbero subire anche chiusure anticipate.

Ritorno in giallo

Nelle prossime settimane, intanto, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Calabria e Sicilia rischiano un cambio di colore. Dal bianco al giallo, dando un occhio ai tre parametri decisivi in questi casi (incidenza dei nuovi positivi, 50 ogni 100mila abitanti; 10% posti occupati in terapia intensiva; 15% in area medica). In pratica tornerebbero le mascherine obbligatorie all’aperto e le limitazioni ai tavoli dei ristoranti. Gli ultimi dati Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) dicono che Friuli e Marche hanno superato la soglia di guardia delle rianimazioni occupate (11%). Trieste poi è un capitolo a sé, considerando che in una settimana i nuovi contagi sono arrivati a 503 ogni 100 mila abitanti, otto volte la media italiana. Quanto basta per far dire al sindaco di destra, Roberto Di Piazza, che, in risposta ai fermenti dei No Green Pass, "servono leggi speciali come contro le Brigate rosse".

Stretta ai cortei

Non saranno certo norme draconiane, ma il Viminale vuole mandare un segnale alle manifestazione antivaccinali che da mesi paralizzano le città. Con disagi al traffico o peggio scontri con le forze dell’ordine. Per questo si stanno mettendo a punto misure che consentiranno ai manifestanti di sfilare solo in aree dove non ci sono strade affollate e obiettivi sensibili. Spunta anche l’ipotesi di imporre l’obbligo di mascherina all’aperto. La stretta dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo fine settimana.

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