Non è invidia Detesta il film che ha vinto

Giovanni

Bogani

n momento, un momento, ho anch’io qualche argomento", cantava Lucio Dalla. Qualche argomento per dire che Nanni Moretti non "rosica". È tanto bello attaccarlo ora, eh? Moretti ferito, Moretti non sopporta di esser tornato a mani vuote da Cannes. Eh no, non è questo. Scommetterei il mio zainetto che, se avesse vinto “Un eroe“ dell’iraniano Asghar Fahradi, sommesso, realista, rosselliniano, non ci sarebbero stati post su Instagram di Nanni con l’occhio luciferino, e conseguente scatenamento di haters.

Ma ha vinto “Titane“, un film in cui una donna fa sesso con una Cadillac e ne resta incinta. E Moretti quei film li detesta. Mica da ora. Ha detestato un film compiaciuto e violento come “Henry, pioggia di sangue“,e ce lo ha fatto sapere nel suo film “Caro diario“.

Ha odiato la frase di un critico, che definiva "puro pus underground" “Il pasto nudo“ di David Cronenberg, l’autore a cui il film Palma d’oro a Cannes strizza l’occhio.

Moretti ha sempre amato e detestato con sincerità e forza. Ha amato Pasolini, tanto da dedicargli un’infinita sequenza senza parole in “Caro diario“. Quando a Cannes il presidente di giuria era lui, nel 2012, ha premiato un film toccante e vero come “Amour“ di Haneke.

E basta metterli a confronto, per capire come “Titane“ gli sembri un asteroide tossico venuto da un altro pianeta. Nanni Moretti vecchio?

Può darsi. Ma certo è che si è sempre interrogato sul cinema, con passione feroce. Perché i film, come le parole, sono importanti.