"Non compro più, invece sì" Twitter e le giravolte di Musk

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di Elena Comelli

Elon Musk gioca con Twitter e spiazza tutti due volte. Prima dice che l’accordo per l’acquisto di Twitter è "temporaneamente sospeso". Poi, dopo che il titolo è crollato a Wall Street, cambia versione e conferma la volontà di acquisto. La doppietta è partita in relazione all’annuncio con cui il social network ha stimato che gli account falsi o spam costituiscano meno del 5% dei suoi 226 milioni di utenti attivi giornalieri. La reazione di Musk è stata quantomeno sorprendente, perché le cifre diramate da Twitter sugli account falsi non sono emerse nelle ultime ore, ma già un po’ di giorni fa. Da qui l’ipotesi che Musk possa essere entrato in possesso di numeri ben diversi rispetto a quelli pubblicati dall’azienda e che abbia deciso di prendere tempo, magari per abbassare le cifre dell’affare. Il Ceo di Tesla, che si è offerto di acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari (54,2 dollari ad azione), ha annunciato ieri la sua decisione con un tweet: "La trattativa per Twitter è temporaneamente sospesa in attesa di dettagli a supporto del calcolo che gli account spamfalsi rappresentino effettivamente meno del 5% degli utenti". Il titolo di Twitter è immediatamente precipitato di circa il 20% nelle contrattazioni pre-market, salvo poi recuperare qualcosa dopo l’altro tweet in cui Musk ha scritto di essere "Ancora impegnato nell’acquisizione". Vento contrario per il titolo di Tesla, che invece ha guadagnato oltre il 6%, a dimostrazione di come i fan dell’auto elettrica farebbero volentieri a meno dell’impegno di Musk in Twitter.

Per Mister Tesla sconfiggere gli account bot su Twitter è una priorità dichiarata, tanto che è un suo obiettivo autenticare tutti gli esseri umani presenti sul social. Attualmente, invece, i bot sono consentiti, anche se dovrebbero indicare che sono automatizzati. Twitter non ha mai nascosto di dover afforntare diversi problemi prima della chiusura definitiva dell’accordo. Su tutti il rischio di come potrebbero reagire gli inserzionisti alla possibilità che Musk metta al bando la moderazione dei contentui in nome della "libertà di parola", che ha dichiarato di voler riportare sul social. Proprio per fare seguito a questo principio, Mister Tesla ha sostenuto che avrebbe consentito all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di poter riattivare il suo account, sospeso dopo l’assalto al Campidoglio da parte di suoi sostenitori il 6 gennaio del 2021. Un passo che potrebbe, anche questo, far scappare una parte dei sottoscrittori.