"Non chiedo a Di Maio di dimettersi". Conte prende tempo: governo saldo

Grillo per adesso tace. L’ex premier: resteremo con Draghi finché potremo continuare le nostre battaglie

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Dice Giuseppe Conte il giorno dopo che Luigi Di Maio gli ha portato via metà del suo M5s: "Noi siamo una comunità - ha arringato i suoi durante la riunione congiunta di ieri sera - siccome i principi del M5s e i valori, noi abbiamo scritto una carta di principi e valori condivisa, se oggi lui (Di Maio, ndr) li rinnega lui rinnega la sua storia personale". E ancora: "Noi abbiamo dei progetti politici precisi e degli obiettivi... Chi ci sta, bene. A partire dal PD, con cui c’è già un dialogo in corso. Per noi la politica non è stringere mani". Staffilate, colpi bassi, "perché Di Maio non si può permettere di infangare il nome del M5s, ma non chiederò le sue dimissioni da ministro".

Ecco, per Conte è difficile, oggi, rialzarsi da una sconfitta politica che lo vede ora con da una parte Grillo furibondo, dall’altra mezzo Movimento che gli ha voltato le spalle. E ancora da una parte i sospetti degli alleati, dall’altra le pressioni interne perché anche lui dia una zampata, o in direzione del governo o del ministro degli Esteri. Insomma, l’ex premier è sotto scacco e meno male che c’è la sua truppa di fedelissimi che si alterna al suo fianco nella sede del Movimento, dove per tutto il giorno riunisce il suo "gabinetto di guerra".

Tra le fila pentastellate, del resto, cresce la voglia di dare un segnale all’esterno e di discontinuità. Lo stesso Conte non si nasconde il problema: "Noi nel governo ci siamo e ci saremo fino a che saremo in grado di tutelare gli interessi dei cittadini e continuare le nostre battaglie" avverte il presidente prefigurando al prossimo incontro - "un confronto in settimana" - con Draghi, una serie di nuovi paletti per garantire il sostegno dei 5 stelle al governo. A provocare il dibattito il suo ex viceministro allo Sviluppo, Stefano Buffagni. "Restare nel governo? Valutiamo, vediamo, ci dobbiamo riflettere non vi pare? Secondo me sarà uno dei tanti temi da affrontare". Parole che hanno fatto scoppiare un inferno al punto che poco dopo sia Stefano Patuanelli, capodelegazione al governo, la viceministra Alessandra Todde hanno negato con forza la volontà di abbandonare l’esecutivo e poi anche Conte smentito l’intenzione di voler strappare con Draghi: "Assolutamente non metterò in discussione il nostro sostegno al governo". Poi, però, in serata ha parzialmente aggiustato il tiro: "Sosterremo il governo finché avremo modo di sostenere le nostre battaglie", facendo così intendere che dentro quel che resta del M5s la discussione sull’uscita possibile dal governo Draghi è fatto più che concreto.

Ora, però, serve un cambio di passo, una svolta fatta di nuove iniziative, a partire dalla Campania nei prossimi giorni. Dove però, mentre si vocifera di nuove addii al M5s di esponenti di primo calibro, succede che tutto il gruppo consiliare del M5s di Pomigliano d’Arco abbia deciso di seguire il ministro passando a "Insieme per il futuro". Con Di Maio in Campania "non c’è nessuna competizione, non c’era neanche prima perché siamo in collegi diversi. È una stupidaggine" ha smorzato il presidente della Camera, Roberto Fico che annuncia a breve una riunione degli eletti in Campania "che incontriamo per risolvere i problemi dei cittadini".

In serata, poi, è andata in scena lo scontro interno ai parlamentari rimasti, con Conte impegnato a convincerli di aver fatto la scelta giusta per frenare possibili nuove emorragie. D’altra parte il partito dell’uno vale uno ora litiga anche sul suo contrario: "che uno non può valere uno l’ho detto io per primo - ha ribadito ieri ancora Conte - ed è stato un elemento quasi di rottura in una comunità che dagli albori diceva l’opposto". E, infine, sempre per arringare la sua platea: "Non siamo più prima forza Parlamento? Si illudono se pensano che avremo meno forza nelle nostre battaglie: Non è importante il numero ma la coesione". Ma senza i numeri non si va più da nessuna parte.