Oggi è il World Day of Remembrance for Road Traffic Victims, tradotto malamente dal nostro Parlamento in Giornata per le vittime della strada. La strada di per sé non fa vittime. Magari sono vittime sulla strada e chi le uccide è quasi sempre l’uomo motorizzato, che ammazza molto più delle guerre con più di 1,3 milioni di morti ogni anno. Un Giorno della Memoria non si nega a nessuno, ma in questo caso la memoria non serve. Non c’è niente da ricordare. In genere si ricorda qualcosa che è lontano nel tempo non presente ogni giorno nella nostra vita. Questa forma di violenza è in realtà con noi in Italia tutti i giorni con 9 morti al giorno, 46 feriti gravi con invalidità tale, in molti casi, da impedirne il lavoro, e 870 feriti leggeri. Non dovremmo dimenticare questo fenomeno; invece, ne siamo assuefatti e lo accettiamo. Il miglior regalo che potremmo fare per il ricordo delle tante vittime è l’impegno per fare sì che quello che è accaduto a loro non accada più a nessuno.
Per questo vorrei che fosse la giornata non del ricordo ma dell’impegno. Una giornata dove: i sindaci si impegnano a destinare effettivamente i soldi delle multe alla sicurezza stradale per investire in prevenzione; il ministro dell’Istruzione si impegna a inserire l’insegnamento della educazione alla sicurezza stradale in ogni ordine e grado; il ministro delle Infrastrutture e Trasporti si impegna a finanziare il centro ricerca per la sicurezza stradale inserito nel piano 2030 e a portare le modifiche del codice della strada per proteggere gli utenti più vulnerabili; la premier si impegna in prima persona per portare l’Italia dal 19° posto in Europa in morti per milioni di abitanti al primo nei prossimi dieci anni; i produttori si impegnano a non produrre auto e moto con potenza e velocità utilizzabili solo se infrangi il Codice della strada; i cittadini si impegnano a ricordare ogni giorno che sono alla guida, che hanno in mano un’arma che può uccidere loro stessi e gli altri e quindi ci vuole tanto giudizio.
Alla giornata dell’impegno dovrebbero poi seguire 364 giorni di lavoro per realizzare questi impegni. E questo sarà purtroppo ancora più difficile. Ma senza un impegno con investimenti e azioni concrete continueremo ad avere ancora tante vittime da commemorare.
Associazione Lorenzo Guarnieri