di Davide Costa
È ancora debole e pallida dopo otto giorni. Virginia, la tirocinante di Psicologia clinica che domenica scorsa è stata vaccinata con quattro dosi di ’Comirnaty’ all’ospedale di Massa non si è ancora perfettamente ristabilita. A raccontarlo è la madre, che in questi giorni fa da filtro tra la 23enne e il mondo esterno.
A Livorno, che fa parte della stessa Azienda sanitaria di Massa, si è verificato un altro caso simile...
"Una coincidenza quantomeno curiosa che due fatti di questa gravità avvengano a poco più di una settimana di distanza l’uno dall’altro nella stessa azienda sanitaria".
Come sta Virginia?
"È ancora molto debole, ha occhiaie profondissime e si stanca facilmente. Una cosa strana per una ragazza che fa tanta attività fisica: le basta una rampa di scale per avere il fiatone"
Un quadro, comunque, in miglioramento?
"In linea di massima, sì. Anche se oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto alcune analisi e la risposta evidenzia valori ancora sballati. Per quanto riguarda la disidratazione, invece, la situazione è in miglioramento".
Il virologo Pregliasco è fiducioso.
"Ha visto alcuni risultati che gli abbiamo inviato. Venerdì lo incontreremo di persona a Firenze per una visita. Incrociamo le dita, sperando che vada tutto per il meglio".
È ancora convinta di non voler denunciare l’Asl?
"Per il momento c’è un esposto presentato da Virginia. Poi aspettiamo di capire come finisce questa vicenda. Quel che è certo è che siamo molto amareggiati del comportamento dell’azienda sanitaria".
Perché?
"Nessuno si è preso la briga di avvisarci che le dosi iniettate sarebbero quattro e non sei: lo abbiamo saputo dalla stampa. Io resto dell’idea che gliene abbiano somministrate sei".
A cosa deve questa certezza?
"A oggi siamo in possesso di attestazioni dell’Asl che parlano di sei dosi e la conferma di ben due medici. Nessuno, fino a oggi, si è preso il disturbo di dirci che le ’carte in tavola’ erano cambiate. Quindi per me le dosi restano sei".