di Riccardo Jannello Non c’è stato mai nulla di semplice nella vita di Sinead O’Connor, ma il dramma che la cantautrice irlandese sta passando in queste ore e che ha condiviso sui social con i suoi fan e amici supera qualsiasi precedente in quello che è, lo ha scritto lei stessa, il giorno in cui la luce si offusca definitivamente. È morto, molto probabilmente suicida, suo figlio Shane, diciassettenne. Un ragazzo "difficile" e in cura per problemi mentali che già un paio di volte aveva tentato di togliersi la vita. Era in una struttura di Newbridge dalla quale si era allontanato il giorno dell’Epifania; è stato visto l’ultima volta vivo nella periferia meridionale di Dublino, a Tallaght. L’artista cinquacinquenne ha annunciato la tragedia con un tweet prima che la polizia ne desse notizia. Il tweet, scritto all’1,12 del mattino, è pieno di amore: "Il mio bellissimo figlio, Nevi’im Nesta Ali Shane O’Connor, la vera luce della mia vita, ha deciso di porre fine alla sua lotta terrena oggi e ora è con Dio. Riposi in pace e nessuno segua il suo esempio. Il mio bambino. Ti amo tanto. Per favore, stai in pace". Sempre su Twitter aveva dato la notizia dell’allontanamento con un attacco molto deciso alle autorità sanitarie della contea di Kildare: come si fa a perdere il controllo di un paziente in cura per disturbi psichiatrici e traumatizzato, scriveva; l’ospedale ha negato qualsiasi responsabilità. Sempre in quella occasione, la O’Connor si era rivolta al figlio o a chi "fosse con lui": "Questo è un messaggio per mio figlio, Shane: non è più divertente questa tua scomparsa. Mi stai spaventando a morte. Per favore fai la cosa giusta e presentati a una stazione della Guardia repubblicana". Quindi la denuncia per la scomparsa. Shane portava una felpa con cappuccio, ...
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