Si chiamano i Socialisti gaudenti e stanno ai social come le vacanze a Ferragosto. Con la loro pagina satirica, il duo nato in Toscana e cresciuto in Rete da oggi approda sulla carta. Ogni domenica i Socialisti gaudenti provocheranno i lettori di QN con il Pagellone della campagna elettorale.
Chi si nasconde dietro un nome così evocativo?
"Due giovani morbosamente appassionati alla politica tradotta con slogan e meme".
Nostalgia della Milano da bere?
"Per nostra sfortuna, non eravamo ancora nati quando negli anni Ottanta ci si divertiva".
Documenti, grazie.
"Abbiamo appena passato la trentina. Ma i nomi non li diamo. Siamo un collettivo".
Sul web girano foto.
"Non confermiamo e non smentiamo".
Nel simbolo dei Socialisti gaudenti il vostro Garofano non teme la siccità.
"Nessuno dovrebbe temerla quando ha in mano un Negroni con ghiaccio".
È il vostro manifesto?
"Siamo a favore delle maratone notturne, sia in Parlamento sia in discoteca".
L’impennata sui social?
"Abbiamo cominciato per divertirci, nel 2015. Adesso abbiamo 200mila followers su Facebook e 91mila su Instagram".
La carta non è il web. Può essere severa.
"Ma noi accettiamo la scommessa. Del resto ai pericoli siamo abituati. E poi lavoriamo sodo. Non siamo come Salvini che in vita sua non ha mai sudato".
Cuore a sinistra?
"Perché esiste ancora una sinistra? Siamo sicuri che si presenterà alle elezioni?"
Letta evoca gli occhi di tigre.
"Invece farebbe bene a indire un’apericena ultimativo a base di Negroni. A quel punto, quando tutti saranno alla giusta gradazione, l’accordo sboccerà".
Anche con Renzi?
"Noi siamo affezionati a Renzi. In tutt’Italia siamo rimasti in tre. Noi e lui".
Calenda?
"Chi, quello con Gelmini e Carfagna a fianco? Ridateci la Boschi. Ma Renzi l’ha vaporizzata".
Meloni senza argini?
"Come dice la nostra amica Federica Cacciola, il complotto contro il femminismo sta per chiudere il suo cerchio. E sarà firmato Giorgia. Paura, eh?"
Giovanni Rossi