No vax e no Green pass reclutavano 'guerrieri' su Telegram, nuove perquisizioni

Indagini della procura di Genova. Gli affiliati chiamati ad azioni di vandalismo e ad attaccare politici, medici e giornalisti sui social

Indagine della procura di Genova contro i gruppi No vax e No Green pass (Ansa)

Indagine della procura di Genova contro i gruppi No vax e No Green pass (Ansa)

Roma, 18 novembre 2021 - Nuove prequisizioni in tutta Italia a carico di No vax e No Green pass attivi sui canali Telegram dopo quelle di lunedì scorso. Sono 29 quelle disposte dalla procura di Genova (24 eseguite dalla Polizia postale e 5 dalla Digos di Firenze) nell'ambito dell'indagine volti a identificare gli autori di minacce rivolte a esponenti delle istituzioni regionali (tra cui il governatore Giovanni Toti) e all'infettivologo Matteo Bassetti, criticati per le loro posizioni a favore della vaccinazione. I reati ipotizzati, allo stato, sono costituzione e partecipazione ad associazione segreta e istigazione all'interruzione di pubblico servizio.

Nel mirino degli investigatori è finita una chat che contava quasi 20mila persone e che reclutava sedicenti 'guerrieri' per compiere azioni di vandalismo contro i centri vaccinali, sabotare la campagna vaccinale e pubblicare, in maniera coordinata e a orari prestabiliti, tramite account falsi, post denigratori che prendevano di mira in particolare politici, infettivologi e giornalisti. Tra i 'guerrieri' c'è anche un uomo originario di Pisa, incensurato e disoccupato, accusato di aver imbrattato con scritte no vax l'hub di Firenze

La notizia delle perquisizioni, secondo quanto si apprende, avrebbe scatenato un 'fuggi fuggi' dalle chat gestite dagli indagati, nelle quali avrebbero iniziato a rimbalzare messaggi e appelli ad abbandonare e a cancellarsi dai social.

'Guerrieri' reclutati su Telegram

La indagini hanno portato a individuare "i vertici e le figure intermedie di un'associazione segreta no vax - no Green pass, i cui appartenenti operavano compiendo attività illecite pianificate da un numero ristretto di individui". La propaganda tesa ad avvicinare proseliti avveniva su Facebook, poi c'era il reclutamento degli affiliati attraverso canali Telegram pubblici, quindi il coordinamento delle azioni attraverso canali Telegram privati. Gli affiliati prendevano il nome di 'Guerrieri ViVi' e ai quali veniva assegnato un numero di matricola.

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L'esame per diventare 'guerriero'

Il sistema di reclutamento ideato dagli organizzatori del movimento 'V_V' prevedeva anche dei quiz di conoscenza delle tesi no vax. Una volta entrati nelle chat di reclutamento, gli aspiranti guerrieri dovevano ascoltare una serie di audio, registrati da una voce contraffatta, nei quali si parlava dell'instaurazione di un nuovo ordine mondiale, governato da intelligenze artificiali e si ipotizzavano parallelismi tra il regime nazista e l'attuale situazione di emergenza. Finito il percorso di formazione, l'aspirante guerriero doveva superare un esame e veniva guidato da un tutor per la realizzazione delle prime operazioni. Specifici programmi di reclutamento erano stati previsti per i no vax delle categorie dei sanitari, degli insegnanti e degli appartenenti alle forze dell'ordine. 

Compiere azioni a volto coperto

"Muoversi sempre nei punti ciechi… l'importante è trovare una zona sicura senza telecamere… il problema delle telecamere non è tanto che ti riprendono in un determinato momento… ma che ti possono seguire se passano da un punto all'altro". Sono queste alcune delle indicazioni fornite dai 'formatori' e organizzatori della chat Telegram per le azioni di sabotaggio e disturbo alla campagna vaccinale. E ancora: "Compio la mia azione con berretto, occhiali da sole, mascherina, vestito di nero, trovo zona lontana dalle telecamere dove levo berretto, occhiali, mascherina".