No Green pass 15 ottobre, Viminale: "Possibili scontri davanti ad aziende e stazioni"

Circolare del Dipartimento di pubblica sicurezza a prefetti e questori: "Non si esclude che si verifichi un ulteriore inasprimento dei toni della protesta"

No green pass, la manifestazione a Roma (Ansa)

No green pass, la manifestazione a Roma (Ansa)

Roma, 14 ottobre 2021 - Si profila un venerdì nero. Domani scatta l'obbligo di green pass per i lavoratori (qui come funzioneranno i controlli). E, dopo la manifestazione di Roma, che si è trasformata in una vera e propria guerriglia urbana, il Viminale fa scattare l'allerta: "Non si può escludere" che domani sia "il pretesto per un ulteriore inasprimento dei toni" della protesta, con "azioni" verso "obiettivi esposti a rischio" e con "possibili episodi di contrapposizione tra gruppi aderenti a opposti estremismi". E' quanto si legge in una circolare del dipartimento di Pubblica sicurezza, a firma del capo della Polizia Lamberto Giannini.

Nelle prossime ore potrebbero verificarsi iniziative contro il certificato verde davanti a "ingressi aziendali" e "presso aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive", scrive il Dipartimento di Pubblica Sicurezza. E quindi a prefetti e questori si chiede, "in un quadro di necessario rigore", di mettere in campo dispositivi per garantire tutte le manifestazioni "nel rispetto delle norme e delle prescrizioni, così da scongiurare turbative e assicurare il mantenimento dell'ordine pubblico". Nella circolare si richiama, inoltre, la precedente nota inviata ai questori, subito dopo gli scontri avvenuti sabato a Roma, con la quale si chiedeva di innalzare le "misure di vigilanza e sicurezza" a tutti i siti e gli obiettivi sensibili, per "garantire adeguata tutela preventiva ma anche a contrastare efficacemente eventuali condotte illecite".

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Insomma, quella di domani sarà il primo banco di prova per le nuove regole di ingaggio dei servizi di ordine pubblico, decise ieri dal Comitato nazionale ordine e sicurezza dopo gli errori di sabato scorso a Roma. Ad alzare le barricate contro il lasciapassare sono soprattutto i portuali di Trieste, dove il 40% dei 950 dipendenti non è vaccinato, mentre 'Trasportounità' annuncia che "mancheranno all'appello circa 80mila conducenti dei camion e altri mezzi distribuiti su 98.000 imprese".

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Ma le criticità si profilano anche sul fronte dei trasporti pubblici (qui le regole: i chiarimenti del Ministero), dove tra i dipendenti la percentuale di non vaccinati va dal 10% al 20%. A Milano, oltre ai 272 lavoratori del settore che hanno dichiarato la loro non disponibilità a rispettare l'obbligo di presentazione del certificato verde, l'azienda locale del Tpl ha registrato un aumento del 15% di personale in malattia. Stesso tipo di cifre, ferie comprese, del 10-12% a Roma: nella Capitale Atac per prevenire eventuali problemi al servizio monitorerà i picchi di assenteismo. A Verona e Genova invece si prevede il 10% di assenze. Messi di fronte alla prova del Green pass molti impiegati hanno quindi scelto la 'protesta passiva': disertare per problemi di salute.

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Il rischio di una falsa partenza, oltre alle diserzioni, è aggravato anche delle manifestazioni in diverse città: la più importante è a Roma, dove il luogo del sit-in dei 'No Pass', già spostato due volte dalla Questura, è previsto al Circo Massimo, e con una schieramento di 1000 agenti.

Nella cabina di regia riunita oggi e presieduta dal premier Mario Draghi non si è discusso del Green pass, ma sul tema la linea di Palazzo Chigi sembra ferreaa: sebbene si valuti di rafforzare gli aiuti alle aziende che pagano i test ai dipendenti, non è previsto nessuno slittamento dell'entrata in vigore dell'obbligo del certificato verde. Si parte domani.