Giovedì 25 Aprile 2024

"No al test, stiamo lontani" Macron difende il suo Dna

I servizi segreti francesi hanno impedito al presidente di sottoporsi al tampone. Nessuna stretta di mano e un tavolo lungo oltre quattro metri nel vertice a Mosca

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di Roberto Giardina

A prima vista, la foto di Putin e Macron seduti alle estremità di uno smisurato tavolo bianco (circa quattro metri per la cronaca), non fa venire in mente un film di James Bond. Si pensa piuttosto al serial tv Downton Abbey sul tramonto dell´aristocrazia britannica: il Lord e la moglie, a cena, lui in smoking e lei in abito da sera, a capotavola, divisi anche da un paio di candelabri. Qualcuno che diffida dei "rossi", anche se la bandiera con falce e martello non sventola più da una trentina d´anni, interpreta la foto come un segnale politico. Il padrone di casa ha voluto umiliare l’ospite giunto da Parigi, sottolineando la distanza che corre sempre tra est e ovest.

Qualche giorno prima, Putin aveva ricevuto il premier ungherese Viktor Orban e il capo del Kazachistan, Tokajev, seduti accanto a lui, quasi fianco a fianco. Due amici fedeli. Invece siamo sempre nell´atmosfera de La spia che venne dal freddo, il romanzo di John Le Carrè uscito nel lontano 1963. Per avvicinare Putin, si spiega, Macron avrebbe dovuto fare per prudenza un test molecolare anti Covid. Già fatto a Parigi, hanno assicurato i francesi. Non ci fidiamo, meglio un altro a Mosca, hanno risposto i russi. Pas de probleme, ha detto Macron, che è giovane e imprudente, non c´è problema. "Non permetteremo mai che i russi abbiano il Dna del nostro presidente", sono intervenuti i servizi segreti della Grande France.

Niente tampone, niente stretta di mano. Ma la domanda è: che ci faranno mai gli scienziati russi con il Dna di Macron? Ben poco, secondo gli scienziati occidentali. Potrebbero individuare l´origine della sua famiglia. Da dove venivano i suoi antenati? Si nasconde un segreto nella vita di nonni e bisnonni? Oppure, se è minacciato da qualche male genetico. Un dubbio sulla sua salute, potrebbe costargli la rielezione.

Il ministro della sanità britannico, Matthew Hancock ha appena confidato che potrebbe avere un tumore alla prostata, dopo i 70 anni: il rischio è del 15 per cento. Ma il rischio per ogni maschio europeo si aggira intorno al 12. Mister Hancock, Matt per gli amici, a 44 anni non dovrebbe allarmarsi. Il Dna per scoprire come moriremo serve ancora a poco. Siamo sotto la psicosi del covid, tra vaccini e novax che denunciano complotti mondiali. Il vaccino muterebbe il Dna e non sappiamo cosa ci attende in futuro. Ma che m’importa, se tra una ventina d’anni avrò delle orecchie verdi e a punta come il capitano di Star Treck? Tra un rischio futuro improbabile, e un pericolo presente, non si dovrebbero avere dubbi. Forse le spie di tutto il mondo, oltre le spy stories di 007 e Le Carrè, devono leggere anche libri di fantascienza.

Con il Dna di Macron, gli scienziati russi potrebbero cercare un sosia perfetto, e mettere il marito di Brigitte in una situazione imbarazzante. Oppure, elaborare un nuovo veleno che ne comprometta le facoltà mentali. 0 riuscire a clonare le sue impronte digitali da lasciare su qualche documento fake che provi accordi segreti con mister Joe, l´americano?

Sono un dilettante come spia, però da lettore di libri gialli, so che basta una gocciolina di saliva o di sudore per scoprire il Dna. Macron ha parlato per cinque ore a tu per tu con Putin, non ha bevuto un bicchiere d´acqua? I suoi agenti hanno portato bicchieri di plastica da casa, o hanno cancellato le impronte salivari del presidente dal cslice russo? Macron non è andato neanche alla toilette durante la sosta a Mosca? Le Carrè non avrebbe mai scritto questa storia, eppure da giovane era una spia di professione.